Pescara 2012, Mascia porta le carte in procura

Il sindaco reagisce alle accuse lanciate dalla commissione d’inchiesta «Valuterò con gli avvocati se esistono gli estremi per un’azione legale»

PESCARA. Si infiamma lo scontro tra Mascia e l’opposizione su Pescara Città europea dello sport 2012. All’indomani della lettura in consiglio comunale della relazione prodotta da una parte della commissione d’inchiesta, il sindaco ha deciso di reagire. Ieri, ha annunciato che consegnerà il dossier alla procura e poi valuterà con i suoi avvocati se avviare un’azione legale nei confronti dei componenti della commissione che hanno stilato quel documento.

Documento che Mascia ha definito una «sentenza» per le pesanti accuse in esso contenute. Oltre all’abuso d’ufficio, per cui risulta indagato il sindaco nell’inchiesta ancora in corso condotta dalla procura, nella relazione si ipotizza anche il reato di falso. Per questo i componenti dell’opposizione della commissione d’inchiesta hanno annunciato l’invio del dossier alla procura e alla Corte dei conti. Ma il sindaco vuole anticipare le mosse e consegnare lui il documento alla procura. La commissione ha espresso forti dubbi su tre punti. La costituzione del comitato promotore, di cui Mascia è presidente, avvenuta con atto di giunta e non di consiglio. Lo «spacchettamento» delle spese per la cena di gran gala, organizzata nel novembre 2010 nella sala consiliare, per non ricorrere a una gara d’appalto per l’affidamento del servizio. Il contratto di collaborazione «intuitu personae», conferito a Barbara Briolini, senza procedure di evidenza pubblica, cui si legano «evidenti contraddizioni e incongruità», così è scritto nella relazione, «riguardanti la non corrispondenza delle date attinenti l’effettiva sottoscrizione del contratto». Contraddizioni evidenziate anche nella relazione prodotta dai componenti della maggioranza della commissione d’inchiesta. «Alla commissione tutta», ha osservato uno dei componenti, il consigliere Pd Enzo Del Vecchio, «questo incredibile intreccio di date, cioè prevedere a maggio cosa avrebbe fatto e deciso il comitato ad agosto, nonché gli strani silenzi del presidente, è parso fortemente preoccupante e meritevole di essere attenzionato e segnalato a chi di dovere». «Evidentemente», ha continuato, «la trasparenza e la conoscenza degli atti in Comune sono una chimera, che ha lasciato il posto alla nebbia e all’occulto, tanto da indurre la maggioranza a ritenere questi fatti non meritevoli di essere trasmessi alle autorità competenti e indurre qualche incauto consigliere a parlare di buffonata». Il riferimento è a Lorenzo Sospiri (Pdl) che ha definito la relazione dell’opposizione, «costellatata da decine di “probabilmente”, “potrebbe”, “forse”, frutto di un tribunale dell’Inquisizione. Singolarmente presieduto dal consigliere ( Sulpizio, ndr) autore di uno degli esposti in procura che hanno determinato l’inchiesta della magistratura».

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