Pescara, 32 cause civili on line

Il tribunale sperimenta i computer in aula, è la prima volta in Italia

PESCARA. I processi passano dall'era della penna e carta all'era del computer: per la prima volta in Italia, il tribunale civile di Pescara ha avviato la sperimentazione della gestione informatica delle udienze. Dieci postazioni informatiche sono state predisposte nell'aula 7, al primo piano del palazzo di giustizia, per consentire il dialogo on line tra gli avvocati e il giudice: l'obiettivo è velocizzare l'iter, ma soprattutto di predisporre un verbale d'udienza chiaro e immediatamente disponibile e tempi molto ridotti per ottenere il provvedimento del giudice.

La sperimentazione, «un'esperienza senza precedenti nel nostro Paese», nasce dalla volontà del presidente Antonio Giuseppe Cassano e del presidente della sezione civile Angelo Mariano Bozza, con l'obiettivo di «modernizzare e rendere accettabile l'udienza civile e ottenere un verbale d'udienza che corrisponda alle aspettative dei cittadini rispetto a quelli attuali, scritti a mano, spesso confusi e incomprensibili: ma i verbali sono quelli che decidono sui diritti delle parti, quindi ci è sembrato fosse il tempo di intervenire».

Primo test il 30 aprile scorso, quando sono stati esaminati 15 fascicoli. Ieri di nuovo in aula, con 32 cause, con una terza giornata prevista, sempre affidata al giudice Chiara Serafini, magistrato con specifiche competenze informatiche. I computer sono stati messi a disposizione gratuitamente dalla società Gap Informatica che a ogni udienza si occupa dell'allestimento dell'aula. Sette i pc a disposizione degli avvocati, tre sulla cattedra - per il giudice, il cancelliere e l'avvocato che deve trattare la causa.

Sulla base di un protocollo interno, nel programma sono stati inseriti una serie di modelli a disposizione degli avvocati (una ventina quelli già pronti, compresi quelli per prima udienza, ammissione dei mezzi istruttori, conferimento dell'incarico e giuramento del consulente tecnico, assunzione della prova orale, precisazione delle conclusioni, tentativo di conciliazione). Ogni causa è contenuta in un file a cui ciascun avvocato può accedere, scrivere le proprie deduzioni difensive e leggere le deduzioni della controparte. Una volta redatto, il verbale viene trasmesso alla postazione del giudice che, al momento della trattazione della causa, richiama il file e scrive il proprio provvedimento. Al termine dell'udienza, il verbale viene comunque stampato e inserito nel fascicolo d'ufficio.

«Per iniziare non abbiamo avuto bisogno di autorizzazioni» sottolinea il presidente, «si tratta di un esperimento che può essere fatto a legislazione ferma, perché comunque il fascicolo resta su carta». La procedura messa a punto a Pescara rappresenta una vera e propria rivoluzione che, a regime, potrebbe accelerare e rendere più efficiente il sistema della giustizia, consentendo agli avvocati anche di lavorare da studio via Internet: «Sono i computer che mancano» osserva il presidente, «per attrezzare tutte le aule ne servirebbero almeno una cinquantina». È quindi un problema di costi, che in assenza di risorse potrebbero eventualmente essere coperti ripartendo la spesa su tutti i fascicoli.

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