Pescara, concerti in ospedale: Schubert contro le malattie

Il progetto promosso dalla Asl in collaborazione con il conservatorio di Pescara Luisa D'Annunzio: una serie di concerti dedicati ai pazienti della struttura sanitaria

PESCARA. "Umanizzare l'ospedale e far sì che diventi anche un luogo di vita sociale, di integrazione, di cultura e non solo un luogo di cura", con questi obiettivi arriva a Pescara il progetto Musica in Ospedale che, promosso dalla Asl in collaborazione con il conservatorio di Pescara Luisa D'Annunzio, prevede una serie di concerti dedicati ai pazienti e agli utenti della struttura sanitaria. Si parte l'11 aprile, nell'aula magna dell'ospedale, alle 16:30, con l'Orchestra del conservatorio L. D'Annunzio (direttore Adriano Melchiorre) che interpreterà la Ouverture im Italienischen still D591 di Schubert e con la Sinfonia n. 3, op 56 Schottische di Mendelsshon. A seguire, il 12 maggio, nello spazio antistante la Chirurgia pediatrica, con l'Orchestra e il coro di voci bianche del conservatorio (direttore Paola Ciolino, baritono Niccolò Pelusi), che interpreteranno Der Schulmeister di Telemann e Il tamburino magico di Dipiazza, operina per ragazzi su testo di Gianni Rodari. Poi ancora il 18 maggio, nell'aula 'Biblioteca' dell'ospedale, con il quintetto Archinsieme, che proporrà brani di Tosti, Haendel, Puccini e Haydn. La rassegna si concluderà il 6 giugno, nell'aula magna, con l'Ensemble da camera del conservatorio, che interpreterà Mozart, Triebensee, Verdi, Mascagni e Puccini.

«Abbiamo trovato composizioni adatte all'utenza; la nostra idea è quella di portare la musica anche in altri luoghi, come le carceri» afferma Patriarca. Soffermandosi sul valore dell'iniziativa, Magri sottolinea che «vedere il volto di un anziano o di una persona malata che si illumina ascoltando musica o vedendo un concerto non può che arricchire». «È una cosa naturale portare la musica in ospedale - osserva Mancini - Abbiamo la fortuna di avere il conservatorio. Spesso non ci rendiamo conto delle potenzialità che abbiamo e che, se messe a sistema, possono migliorare la vivibilità di ogni luogo, per tutti. L'iniziativa è stata promossa in una logica di collaborazione - conclude il direttore generale della Asl - in regime di vero volontariato».