Pescara, il lavoro a tempo indeterminato era nel centro massaggi a luci rosse / VIDEO

Il locale è stato sequestrato dalla polizia di Ancona nell'ambito di un'operazione che ha portato alla scoperta di altri 8 centri in Italia. Arrestati marito e moglie accusati di essere i gestori, altre 4 indagate, coinvolte 50 ragazze. E fra i clienti c'erano anche donne per il cui massaggio provvedeva lo stesso gestore

ANCONA. Un centro massaggi è stato sequestrato a Pescara nell'ambito dell'operazione di polizia di Ancona per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di giovani ragazze italiane. Insieme a quello di Pescara, sono stati sequestrati altri 8 centri massaggi ad Ancona, punto di partenza dell'indagine, Faenza (RA), Curtatone (MN), San Giovanni in Marigliano (RN), San Benedetto del Tronto (AP), Barletta e Bologna. Tutti sarebbero stati gestiti da una coppia, marito e moglie, che gestiva l'organizzazione e che è stata arrestata.

L'accusa è di concorso in induzione alla prostituzione in quanto, mediante annunci di offerte di lavoro a tempo indeterminato, attraverso siti internet, i due _ lui, foggiano di 40 anni è in carcere mentre la moglie è ai domiciliari _ reperivano giovani ragazze italiane che venivano successivamente indotte a prostituirsi, dopo un loro adeguato addestramento impartito all'interno di centri massaggi, dagli stessi promotori. Indagate altre 3 donne italiane agli obblighi di dimora, mentre una sesta indagata è stata sottoposta a perquisizione delegata dalla Procura di Ancona.

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Massaggi a luci rosse, la telecamera riprende i clienti
Le immagini acquisite dalla indagini della polizia di Ancona

L'operazione di polizia giudiziaria è giunta a conclusione di un'articolata ed estesa attività investigativa, iniziata a fine anno 2017.

Erano una cinquantina, secondo la polizia, le ragazze tra i 20 e i 30 anni che lavoravano e si prostituivano, senza costrizioni, in nove centri massaggi in cinque regioni (Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Puglia e Lombardia), per la coppia arrestata per favoreggiamento e induzione alla prostituzione dalla Squadra mobile di Ancona nell'operazione "Vishudda", dal nome del centro di massaggi tantrici sequestrato nel capoluogo marchigiano. La polizia ne ha identificate 15 ma sono in corso indagini per risalire anche alle altre. Un video girato da telecamere piazzate dalla polizia, documenta l'attività sessuale avvenuta nel centro massaggi anconetano: si vedono un cliente nudo, il materasso a terra usato per farlo sdraiare e la ragazza. Il massaggio, secondo gli investigatori, durava circa un'ora e il cliente pagava in anticipo 100 euro di cui 40 andavano alla ragazza e 60 ai presunti gestori, moglie e marito, finiti rispettivamente in carcere e ai domiciliari.

Negli annunci per accaparrarsi la clientela, pubblicati anche su diversi siti Internet, si garantiva «massima serietà e personale altamente qualificato». Tra i clienti c'erano anche donne per il cui massaggio con happy end avrebbe provveduto invece lo stesso gestore che si spostava per il lavoro nei vari centri.

«Le ragazze venivano reclutate tramite annunci di lavoro - ha spiegato il vice questore Carlo Pinto, dirigente della Mobile di Ancona durante una conferenza stampa in questura - con assunzioni a tempo indeterminato, perlopiù come segretarie; ma poi venivano addestrate a fare i massaggi. La selezione veniva fatta dall'arrestato». L'attività avrebbe fruttato ai coniugi circa 30mila euro al mese nei nove centri massaggi gestiti, di cui alcuni con locali di proprietà.