#25novembre

Pescara, la sala del consiglio tappezzata di cartelli contro la violenza

Giornata mondiale contro gli abusi sulle donne: seduta straordinaria con associazioni, sindacati, medici e poliziotti

PESCARA. Il femminicidio visto come la punta di un iceberg. Un fenomeno strutturale della società moderna, come dimostrano i dati sui maltrattamenti, gli abusi e gli accessi al pronto soccorso per colpa delle botte. Numeri che non si modificano nel corso degli anni, ma restano costanti nel tempo. Come a dimostrare che la violenza sulle donne resta un problema trasversale che potrà essere attutito solo attraverso un impegno costante e quotidiano da parte di tutti i soggetti coinvolti: non solo le associazioni che operano sul territorio, ma anche i rappresentanti delle forza dell’ordine e delle istituzioni. E’ per questa ragione che ieri pomeriggio, per la prima volta, è stato convocato un consiglio comunale straordinario per sensibilizzare società civile e cittadinanza sul tema della violenza di genere.

25 novembre, consiglio comunale dedicato alle donne a Pescara
Consiglio comunale straordinario per sensibilizzare società civile e cittadinanza sul tema della violenza di genere nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ecco un passaggio del dibattito (a cura di Ylenia Gifuni)

Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne i banchi della maggioranza, delle opposizioni e quelli riservati agli assessori, al sindaco Marco Alessandrini e al presidente dell’assise civica Antonio Blasioli si sono popolati di decine di cartelli scritti in tutte le lingue del mondo. Messaggi di speranza e inviti a tenere alta l’attenzione, ma anche un monito a non interrompere la spirale virtuosa di denuncia degli abusi.

leggi anche: Sempre più donne coraggio a Pescara, in 315 segnalano gli abusi Il centro Ananke ha diffuso i dati degli ultimi 12 mesi sulle richieste di assistenza. Nella metà dei casi l’aggressore è italiano e con un livello d’istruzione medio-alta

In sala una sessantina tra attivisti dei centri antiviolenza, delle associazioni, del mondo sindacale e politico, con la presidentessa di Ananke Rita Pellegrini a tenere la testa di un movimento spontaneo che si pone come obiettivo quello di «lavorare sull’emersione del fenomeno e non sull’emergenza». Presenti il presidente della Provincia Antonio Di Marco, il capo della Squadra Mobile Pierfrancesco Muriana, il tenente colonnello dei carabinieri Giovanni Di Niso, Mauro Della Guardia del pronto soccorso cittadino, la coordinatrice donne della Cgil Loredana Piselli, la segretaria provinciale Emilia di Nicola, Giulia De Donato Fasoli dell’Arci Pescara e Raffaello Caiano dell'Aspic.

leggi anche: Una donna vittima di abusi al giorno, ecco i numeri delle violenze a Pescara “Codice rosa” al pronto soccorso per riconoscere i casi di maltrattamenti In 10 mesi 327 accessi, 35 sono minorenni. Il responsabile: «Botte in casa»

«Basta sconti», ha detto al microfono Pellegrini, intervenuta subito dopo il discorso di apertura dell’assessore alle Politiche sociali Giuliano Diodati, «c’è bisogno di un impegno costante e quotidiano per fare in modo che questi dati sui maltrattamenti non ci siano più. C’è bisogno di cambiare la prospettiva e iniziare a mettere in campo strumenti concreti, come i protocolli. Le donne hanno bisogno di essere ascoltate, poiché spesso ai nostri centri la prima richiesta di aiuto ci arriva sotto forma di consulenza psicologica».

Le 98 donne seguite da Ananke sono in maggioranza di nazionalità italiana, ma bussano alla porta dell’associazione anche tantissime straniere. Ed è per questo che il numero gratuito a cui rivolgersi, il 1522, è un centralino multilingue. «Io non li chiamo femminicidi, ma omicidi femminili», ha esordito Muriana, «nel 2012 oscillavano tra i 120 e 130 in tutta Italia, negli ultimi dodici mesi si è arrivati a 150. E’ chiaro che non possiamo sperare di arrivare a zero, ma se solo riuscissimo a evitare uno solo di questi omicidi femminili allora potremmo considerarlo un grandissimo risultato. Abbiamo tutti gli strumenti normativi e legislativi a nostra disposizione, basta solo saperli utilizzare in maniera corretta».

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