Pescara, Louis Vuitton insiste e il bar toglie la carta falsa

Il responsabile anticontraffazione chiama Lozzi di 085 Caffè: via il nostro logo dalle pareti del muri. E lui: snobbata la città

PESCARA. Prima una lettera di diffida, poi un’altra e infine la telefonata del responsabile anticontraffazione Italia di Louis Vuitton.

A ricevere le missive e a rispondere alla telefonata da Milano è stato Paolo Lozzi, il titolare del bar 085 Caffè in via Nicola Fabrizi, che da due mesi combatte con il gigante francese e che, alla fine, è stato costretto a togliere dalla parete del suo bar la carta da parati con il logo simile a Vuitton perché richiamato: è contraffazione. «Che dovevo fare? Mi hanno perfino telefonato da Milano per intimarmi di togliere quella carta da parati e così ho chiuso il bar e l’ho sostituita spendendo 2 mila euro. Ho dovuto spedire anche le foto del prima e del dopo e, comunque, ci tengo a dire che la nuova carta è molto più bella».

E’ dalla fine di maggio che un piccolo bar di Pescara se la vede con la storica azienda francese di borse. Perché? A Lozzi, un po’ di tempo fa, è venuto in mente di abbellire il suo bar in centro con una carta da parati con un logo molto simile a quello di Vuitton ma, una volta scoperto dal marchio francese, ha iniziato a ricevere raccomandate da Francesca Calovi, il responsabile anticontraffazione Italia dell’azienda.

Nella lettera, poi reiterata, Vuitton intimava al piccolo commerciante di «rimuovere immediatamente l’elemento decorativo dal bar», lo accusava di sfruttare «senza autorizzazione il marchio per scopi commerciali» aggiungendo che quell’«uso improprio» del logo «non poteva essere tollerato». Lozzi, rimasto stupefatto dalla lettera firmata LV, ha lasciato sulla parete quella carta fin quando non ha ricevuto un’altra diffida e anche la telefonata. «Mi hanno chiesto ancora una volta se avevo tolto la carta da parati e ho dovuto cedere. Comunque, a Calovi ho fatto presente: “Scusi, lo sa quante borse taroccate di Vuitton ci sono a Pescara?” ma lei mi ha risposto: “Non ci interessa”».

Ma il barista non si è fermato e, approfittando dell’occasione, ha raccontato al responsabile anticontraffazione della casa francese di avere un piccolo locale dove avrebbe potuto vedere le borse. «Pescara non è una piazza che ci interessa», è stato risposto a Lozzi che, come racconta ancora, ha così deciso di offrire il caffè ai clienti: «Per dispetto a Vuitton che ha snobbato Pescara, domani caffè gratis per tutti».

Il caffè che sarà offerto da Lozzi si potrà prendere al bancone del bar di via Nicola Fabrizi guardando la nuova carta da parati che il titolare ha scelto, quella con il suo logo. «E’ molto più bella di quella con il logo di Vuitton. Certo, per rinnovarla ho dovuto chiudere il bar, quindi perdere giornate di lavoro, e spendere 2 mila euro per la nuova decorazione».

E’ terminata, quindi, la corrispondenza tra Lozzi e Vuitton a cui il titolare del bar ha dovuto anche inviare una dichiarazione di impegno riconoscendo che sì, ha «decorato le pareti del bar con elementi figurativi identici ai marchi Vuitton» e firmando una serie di promesse: «Si impegna a non recare pregiudizio ai diritti di proprietà intellettuale e industriale della società Vuitton»; «a non utilizzare, in Italia come all’estero, come elemento decorativo sulle pareti di un esercizio commerciale segni uguali e confondibilmente simili a quelli di titolarità della Louis Vuitton». Lozzi ha così rispettato la volontà del marchio francese ed è soddisfatto della sua nuova carta: «Fantastica», dice e invita i pescaresi domani nel suo bar in via Nicola Fabrizi per un caffè omaggio. «Vuitton snobba Pescara? E io offro il caffè per dispetto», conclude.

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