Pescara: punta da una zecca, aspetta 12 ore al Pronto soccorso

Il caso raccontato da un architetto di 43 anni della provincia: "E' un delirio, credo che avrebbero dovuto dirmi che l’attesa sarebbe stata così lunga con un codice verde"

PESCARA. Trascorrere dodici ore al pronto soccorso per essere visitata. È accaduto due giorni fa a un architetto di 43 anni della provincia di Pescara, A.T., che ha raggiunto lo “Spirito Santo” dopo essere stata punta dalle zecche. Ha atteso il suo turno senza perdere la pazienza anche perché le è stato spiegato che «c’erano delle urgenze», e avevano la precedenza. Ma se dovesse accadere di nuovo «non credo che aspetterò tutto queste ore, e mi rivolgerò ai vertici dell’ospedale», commenta.
Cosa è successo di preciso?
Mercoledì sono arrivata alle 11.07 perché il giorno prima sono stata in campagna, ad Abbateggio, per un sopralluogo di lavoro. Quando sono tornata a casa, martedì sera, mi sono resa conto, durante la doccia, che avevo qualcosa al braccio. Pensavo alle spine, perché in campagna era pieno di rovi, e ho provato ad estrarle. Mi ha fatto un male terribile, e il dolore è rimasto a lungo. Procedendo all’estrazione mi sono accorta che era una zecca: aveva le zampe, l’ho anche fotografata. Poi mio marito mi ha fatto notare che avevo un puntino nero e un bozzo dietro al polpaccio. Il medico di famiglia mi ha suggerito la terapia da seguire subito e mi ha di rivolgermi all’ospedale, dove sono andata il giorno dopo.
E una volta in ospedale?
Al pronto soccorso mi è stato detto, al momento dell’accettazione, che dovevo essere controllata da un medico. E mi è stato assegnato un codice verde. Ma il mio turno, dalle 11 del mattino, è arrivato solo alle 20.30. Mi ha controllato un primo medico e sono state sottoposta alle analisi del sangue. A quel punto mi è stato detto che avrei dovuto aspettare ancora, un paio di ore circa, per i risultati. Ho aspettato: dopo tutte quelle ore non avrei potuto fare altrimenti, e poi perché sono informata sugli effetti delle zecche. Ma nel frattempo, durante il giorno, ho dovuto fare in modo che qualcuno accudisse i miei bambini.
Quindi ha avuto i risultati delle analisi prima di andare via?
Sì, ho saputo l’esito da un altro medico che ha escluso la presenza di zecche e mi ha prescritto l’antibiotico. Poi, tra due mesi, dovrò fare altri esami per accertare la presenza di una eventuale infezione. E potrò farlo attraverso il medico curante, per monitorare la situazione.
Dal pronto soccorso suggeriscono sempre di evitare di raggiungere l’ospedale e di rivolgersi principalmente al medico di base. Magari avrebbe evitato un’attesa così lunga.
È quello che ho fatto la sera stessa in cui ho scoperto la zecca. Ma è stato il mio medico a dirmi di rivolgermi al pronto soccorso visto che avevo il bubbone e temevo si trattasse di un’altra zecca. Credo che avrebbero dovuto dirmi che l’attesa sarebbe stata così lunga. Io non pensavo di dover aspettare tanto, pur essendo un codice verde.
Perché non è andata via?
Non avrei saputo in che modo risolvere il mio problema, poi.
Nei giorni passati c’è stato un picco di presenze al pronto soccorso. Lei cosa ha visto?
Io ho visto un delirio, e ho notato che una persona coinvolta in un incidente ha atteso dalle 13.45 alle 20.30. (f.bu.)