Pescara, quaranta famiglie ostaggio di due pitbull a Colle Pineta

10 Agosto 2016

I cani appartengono a madre e figlio in cella dal 23 luglio per tentato omicidio

PESCARA. Quaranta famiglie di Colle Pineta sono ostaggio di due pitbull rabbiosi e affamati rinchiusi, da oltre venti giorni, nel recinto all'aperto di una villetta di via Notturno 27 nella quale vivevano in affitto, prima dell'arresto il 23 luglio scorso, Daniela Lo Russo e Michele Gruosso, accusati di aver tentato di uccidere il marito-patrigno con un anticoagulante.

Madre e figlio, proprietari dei cani, sono in carcere e agli animali viene riservato uguale destino nel giardino dell'abitazione ridotto ormai in uno stato «igienico sanitario da collasso, con urina e feci sparse ovunque»: così denunciano i residenti (che hanno inoltrato appelli alla Asl, Comune, polizia municipale, polizia e carabinieri) Giuseppe Cicalini, Barbara Cicalini, Liliana Prosperi, Chiara Rovella, Ermanno Smaldino, Anna Ruggeri e Nevio Mammarella, in rappresentanza dei condomini di via Notturno e via Lago Isoletta, civici 9 e 11, i quali, da giorni vivono nel terrore che i pitbull, Mia e Arturo, possano saltare la recinzione e attaccare i passanti.

E' già successo nei giorni scorsi a Giuseppe Cicalini, 73 anni, vittima della sofferenza di uno dei due cani: «Ho vissuto», racconta il pensionato che ha denunciato l'accaduto ai carabinieri, «il quarto d'ora più terribile della mia vita. Il pitbull ha scavalcato l'inferriata, mi è saltato addosso ringhiando, si è aggrappato ai pantaloni e li ha strappati con i denti. Fortunatamente ne sono uscito indenne, solo tanto spavento, ho dovuto farmi forza per non perdere l'equilibrio e cadere, altrimenti mi avrebbe azzannato al collo».

In questo stato di ansia vivono, ormai da settimane, i residenti, gli unici a occuparsi materialmente degli animali, malgrado non siano autorizzati.

«Abbiamo paura che i cani possano saltare i cancelli perché sono affamati e stremati. Attraverso le inferriate noi li sfamiamo con le crocchette e li abbeveriamo, anche per tenerli più calmi, perché di notte litigano e si azzannano, ma non siamo autorizzati a farlo. Sembra, da come abbiamo sentito, che i cani siano stati affidati dalle autorità sanitarie a una ragazza, ma abbiamo visto la signora solo una o due volte portare cibo agli animali, che hanno bisogno urgente di cure e pulizie».

«Noi certo», proseguono i residenti, «non possiamo entrare nella proprietà privata (appartiene ai signori Pagano, ma neppure loro sono intervenuti), ma dobbiamo difenderci e non sappiamo che altro fare. Il fetore della sporcizia raggiunge le nostre case e da giorni teniamo le finestre sigillate, non dormiamo più a causa dei guaiti notturni e delle liti tra le bestiole. Amiamo gli animali, ognuno di noi ne ha uno in casa e stiamo cercando, come possibile, di aiutare Mia e Arturo a sopravvivere ma la situazione sta diventando sempre più pericolosa per noi. Qui intorno ci sono anche dei bambini e il rischio che i cani si aggrappino e saltino la cancellata che circonda il giardino, è altissimo. E' già successo e può accadere ancora e nelle condizioni rabbiose in cui si trovano i pitbull, potrebbe accadere di tutto, perché sono incontrollabili».

I cittadini hanno tentato di attirare l'attenzione inviando appelli alla Asl, al Comune, alla polizia municipale, alla polizia e ai carabinieri «ma nessuno ci dà ascolto, nessuno interviene» e il «prossimo passo sarà un esposto in procura».

In una lettera inviata da Liliana Prosperi al sindaco Marco Alessandrini e all'assessore Sandra Santavenere, si legge che «i cani vivono in uno stato di abbandono e pur provvedendo personalmente al loro sostentamento, attraverso le fessure del cancello, ritengo sia necessario e urgente un vostro intervento».

Stesse comunicazioni sono state inoltrate ai carabinieri del comando regionale, «ma dopo un penoso rimbalzo di competenze, mi sono sentita rispondere da un appuntato: “Signora, lei si sta preoccupando troppo per i cani, a questo punto se li prenda lei"».

Il 2 agosto scorso, i residenti di via Lago Isoletta hanno informato il Comune, servizio tutela mondo animale - missiva indirizzata all'attenzione di Enrica Apolo e per conoscenza alla polizia municipale - che «a seguito dell'arresto dei legittimi proprietari, i due pitbull versano in uno stato di cattività e cominciano a sbranarsi tra loro, abbaiando e guaendo giorno e notte, rendendo la vita impossibile ai condomini e ai loro animali» e sottolineato che «c'è stata già una denuncia ai carabinieri in seguito all'aggressione di uno dei due cani, tenuti incustoditi e in condizioni igieniche sanitarie da collasso, in quanto da tre settimane non vengono rimosse feci e pipì».

L'aggressività dei pitbull si è, peraltro, scatenata contro le sdraio da giardino, spiumate e ridotte a brandelli. Il 5 agosto scorso, alle 14,10, un’ispezione del Dipartimento di prevenzione e vigilanza igienico sanitaria della Asl, rileva che «si nota la presenza di escrementi e residui alimentari», ma che «comunque i cani vengono alimentati e abbeverati dai residenti». I cittadini esasperati avvertono che, se «nessuna delle autorità interpellate risolverà a breve la situazione, anche affidando gli animali a un canile municipale, partirà l'esposto in procura».

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