Piano di morte premeditato S’indaga su un buco di 4 ore

È giallo sui movimenti del killer dopo l’omicidio di Eliana e fino alla confessione in caserma: si sospetta che avesse anche altri obiettivi. L’uomo aveva minacciato i familiari della donna
MIGLIANICO. C’è un buco di quattro ore nel piano di morte premeditato da Giovanni Carbone. È il tempo trascorso tra l’omicidio della compagna Eliana Maiori Caratella – bancaria di 41 anni, freddata due giorni fa nel suo appartamento di via Antonelli con un colpo di pistola alla testa – e la decisione di consegnarsi nella caserma dei carabinieri di Miglianico. Gli investigatori indagano per ricostruire i movimenti del killer tra le otto del mattino, ovvero immediatamente dopo il delitto, e mezzogiorno, l’orario della confessione. E spunta l’ipotesi che nel progetto di sangue del 39enne pluripregiudicato, originario di Matera e cresciuto a Cerignola, ci fossero anche altri obiettivi, ma che qualcosa abbia spinto l’uomo a rivedere la sua crudele strategia. Fino a quando si è presentato davanti alla caserma, a bordo dell’auto della vittima, con tanto di valigie e stecche di sigarette al seguito.
LO SCENARIO
I rapporti con l’ex marito della compagna erano pessimi, come dimostrano le denunce incrociate degli ultimi mesi. L’uomo non tollerava che i suoi figli vivessero nell’abitazione con Carbone, il cui curriculum criminale evidenzia una personalità incline alla violenza. Al momento del delitto, i bambini erano già usciti per andare a scuola. In passato lo stesso Carbone, conosciuto negli ambienti malavitosi come “Gianni il foggiano”, aveva avuto dissidi anche con la famiglia di origine di Eliana: mesi fa avrebbe minacciato con una pistola il fratello di lei.
IL MOVENTE
L’ipotesi è che il movente dell’omicidio sia di natura passionale, perché la donna potrebbe aver deciso di troncare quella relazione che andava avanti da più di un anno. Fermo restando che nessun vicino ha mai parlato di litigi, né risultano interventi delle forze dell’ordine nel complesso di villette a schiera che si trova non lontano dal centro del paese immerso nelle campagne.
LA CONVALIDA
L’udienza di convalida del fermo è fissata alle 10 di oggi: l’indagato si collegherà in videoconferenza dal carcere di Lanciano, dove è rinchiuso da lunedì sera. Per ora, il pubblico ministero Marika Ponziani gli contesta i reati di omicidio volontario, la detenzione e il porto illegale di una pistola Beretta calibro 9 per 21 e la ricettazione della stessa arma, che risulta oggetto di smarrimento. Già nelle prossime ore, in relazione al delitto, l’accusa potrebbe decidere di formalizzare l’aggravante della premeditazione. Il pomeriggio dell’omicidio, davanti al procuratore della Repubblica di Chieti Lucia Anna Campo, Carbone ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. E la stessa cosa potrebbe avvenire stamattina, di fronte al giudice per le indagini preliminari Luca De Ninis. Il pm ha chiesto la conferma della custodia cautelare in carcere.
LA DIFESA
Intorno alle 13 di ieri, Carbone ha avuto un colloquio con il suo difensore, l’avvocato Franca Zuccarini. Un colloquio durato circa un’ora, durante il quale si è parlato delle prossime fasi del procedimento, ovvero l’udienza di convalida e l’interrogatorio davanti al giudice. Il legale ha invitato il suo assistito a valutare l’opportunità o meno di richiedere una perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere al momento del fatto. Strategie che verranno definite compiutamente in seguito.
L’AUTOPSIA
Un passaggio decisivo dell’inchiesta sarà l’autopsia affidata al medico legale Cristian D’Ovidio, in programma domani pomeriggio all’obitorio dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti. In base a una prima ispezione, mentre si trovava nel sottoscala e si stava preparando per andare al lavoro, Eliana è stata sorpresa alle spalle e brutalmente uccisa con un unico colpo di pistola.
I SEQUESTRI
È probabile che, già nei prossimi giorni, gli investigatori tornino per ulteriori accertamenti nella casa del delitto, nel frattempo sequestrata. Per ricostruire il rapporto tra vittima e assassino, e individuare con certezza il movente dell’omicidio, potrebbe risultare determinante anche l’analisi dei cellulari di Carbone e Caratella.
©RIPRODUZIONE RISERVATA