Piscina provinciale chiusa, i prof: permettete di nuotare a 1.200 studenti pescaresi

Appello dei docenti del Volta per l’impianto della Provincia chiuso da 10 mesi: "Penalizzati gli alunni del liceo sportivo"

PESCARA. La parola esatta è «esproprio». La ripetono gli insegnanti dell’istituto d’istruzione superiore Volta ai 1200 alunni costretti a fare a meno della piscina di via Einaudi e ai 34 studenti che da quest’anno hanno scelto il liceo scientifico sportivo. Un indirizzo sperimentale, quest’ultimo, basato sul potenziamento dell’insegnamento di educazione motoria, che anticipa alcuni aspetti del decreto ministeriale che sarà legge dal 2014/2015, ma che adesso rischia di rimanere lettera morta. Il tutto per colpa di un contenzioso economico tra la Provincia di Pescara, proprietaria dell’impianto, e l’associazione Orione, ex gestore accusato di morosità. Senza entrare nel merito del lungo braccio di ferro, iniziato nel dicembre scorso e conclusosi con la chiusura del centro sportivo ormai da 10 mesi, il collegio dei docenti del Volta ha scelto di prendere di petto la situazione. In attesa dei lavori di ristrutturazione promessi dal presidente della Provincia Guerino Testa (750 mila euro per l’impianto solare, la vasca e gli spogliatoi) e della nuova gara d’appalto per l’affidamento della struttura ai privati, i professori si rivolgono alle istituzioni chiedendo la restituzione della “loro” piscina. «Quella struttura è nostra: è nata grazie a un finanziamento del Coni per potenziare l’offerta didattica della scuola», dicono i docenti, attraverso il loro decano Giovanni Mosca, «solo successivamente la Provincia ha integrato l’impianto. Un liceo scientifico sportivo, l’unico su tutto il territorio provinciale, non può essere espropriato di una sua prestigiosa e indispensabile struttura, peraltro già esistente. Per questo chiediamo che ci venga ridata al più presto. Non è forse questa un’ulteriore e grave limitazione del diritto allo studio?».

In assenza di un impianto per il nuoto, infatti, viene meno la finalità stessa del nuovo percorso di studi. Il liceo scientifico sportivo, attivato da settembre in via sperimentale, prevede 5 ore settimanali di educazione fisica al posto delle due tradizionali. «La piscina è fondamentale», ammoniscono i docenti del dipartimento di educazione fisica presieduto da Leo Luisi, «tutti i licei scientifici sportivi italiani hanno una piscina, è inconcepibile che la nostra resti ostaggio dell’abbandono».

L’Iis Volta, complesso di circa 33 mila metri quadri strutturato in vari edifici che ospitano più di 50 aule, 32 laboratori, una palestra attrezzata polivalente e 4 campetti esterni, confina con i locali della piscina coperta di via Einaudi.

Fino a un anno fa, tutti gli alunni della scuola potevano alternare i corsi di nuoto agli insegnamenti tradizionali di educazione fisica. La vasca coperta suddivisa in 5 corsie, infatti, nelle ore mattutine era destinata solo agli studenti del Volta, mentre nel pomeriggio era aperta al pubblico e gestita dai ragazzi disabili dell’associazione Orione presieduta da Matteo Iacono. «Un’alternanza che funzionava», aggiunge Mosca, «la piscina è stata costantemente utilizzata da tutte le classi a rotazione. Era un nostro motivo di vanto, che compare su tutti i dépliant della scuola».

«Da noi l’ora di educazione fisica non è mai stata destinata ad attività ludiche o al divertimento», aggiunge l’insegnante Annalisa De Cosmo, «abbiamo insegnato a nuotare a tantissimi ragazzi. Chi non poteva permettersi la piscina pomeridiana ripiegava sulla scuola. Perché il nuoto previene tante patologie, specie durante gli anni dello sviluppo». «Noi docenti del Volta», insiste Pasqualino Del Rosso, un altro referente del liceo scientifico sportivo, mostrando una lettera che a breve sarà inviata alle istituzioni, «chiediamo, anche a nome dei nostri alunni, un incontro con il presidente della Provincia, il sindaco di Pescara e il presidente provinciale del Coni. La nostra scuola non può rinunciare alla piscina e non possiamo permetterci un’altra struttura».

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