Ponte del cielo, il Comune va avanti

Vertice con D’Alfonso per studiare come superare il parere negativo della Soprintendenza, l’ente non rinuncia all’opera

PESCARA. Regione e Comune non si fermano di fronte al preavviso di diniego, espresso dalla Soprintendenza alle belle arti e al paesaggio, sul Ponte del cielo. Ieri in prima mattinata, è stata convocata una conferenza di servizi in Comune, cui hanno preso parte il presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso, il sindaco Marco Alessandrini e il vice sindaco Enzo Del Vecchio, insieme ai tecnici dei due enti, per stilare le controdeduzioni da inviare entro dieci giorni all’organo del ministero dei Beni culturali, all’Aquila, per spiegare le ragioni che hanno portato a scegliere lo specchio d’acqua antistante largo Mediterraneo per la realizzazione del pontile circolare, con un diametro di 84 metri e dal costo di un milione di euro.

«Abbiamo verificato», ha spiegato Del Vecchio, «se le nostre ragioni, poste a fondamento dell’opera, fossero o meno legittime e con i tecnici abbiamo visto che i rilievi posti sono superabili».

Insomma, le due amministrazioni sembrano fiduciose sul fatto di poter convincere, con le loro controdeduzioni, la Soprintendenza sulla bontà delle scelte compiute nella progettazione dell’opera e nell’individuazione del luogo dove realizzarla.

«Per noi non sono così cogenti le osservazioni poste dalla Soprintendenza», ha affermato Del Vecchio, «in quanto crediamo che il Ponte del cielo non vada ad interferire con la linearità di quel tratto di mare e di spiaggia e per questo stiamo lavorando per produrre le nostre indicazioni». «Ci auguriamo che la Soprintendenza regionale», ha aggiunto, «prenda atto delle nostre osservazioni e dia parere positivo ad un’opera straordinaria che valorizzerà la nostra città».

Il vice sindaco ha poi parlato anche dell’altro progetto che ha ricevuto osservazioni da parte della Soprintendenza, ossia il nuovo stadio Adriatico-Cornacchia.

E anche in questo caso l’amministrazione presenterà le sue controdeduzioni. «Sappiamo che c’è una parte importante nel lato tribuna Maiella, cioè le Colonne di Piccinato che rappresentano un patrimonio, ma non possiamo più rimandare la volontà di trasferire la gestione dello stadio a un soggetto privato, il Pescara calcio, perché come amministrazione non siamo più in grado di sostenere i costi di gestione. Anche in questo caso la Soprintendenza ha posto dei vincoli, ma riteniamo che si possa andare oltre». Ora l’attenzione è concentrata maggiormente sul Ponte del cielo. La conferma arriva dai commenti giunti dopo che è stato reso noto giovedì il parere della Soprintendenza. «L’avevamo detto che quello scempio davanti alla Nave di Cascella era uno sfregio al maestro e a tutta Pescara», hanno detto in una nota i capigruppo di opposizione Carlo Masci (Pescara futura), Marcello Antonelli (Forza Italia) e Guerino Testa (Ncd), «distruggere la cornice ambientale sarebbe stato un peccato mortale. La Soprintendenza alle belle arti e al paesaggio lo ha confermato». «Sapevamo che il pontile dinanzi a a piazza Primo maggio non si può fare», ha fatto presente il capogruppo di Forza Italia alla Regione Lorenzo Sospiri, «il parere negativo non è comunque superabile o aggirabile». «I 5 Stelle», ha sottolineato il Movimento, «aveva segnalato, proprio durante la presentazione del progetto, che il Piano demaniale prescriveva la salvaguardia della visuale libera del mare». «Il preavviso di diniego è una buona notizia per Pescara», ha concluso l’ex consigliere di Rifondazione Maurizio Acerbo, «l’idea di collocare lì quell’opera mi è apparsa subito ridicola».

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