Porto, via i cassoni per mettere in sicurezza l’area

Francavilla, saranno spostati anche per un fatto estetico ma non possono finire in mare come prevede il progetto

FRANCAVILLA. Il Comune chiede di spostare i cassoni che circondano il perimetro del porto, almeno per il momento. Non soltanto per una questione di decoro e di panorama, ma soprattutto per la messa in sicurezza di quell'area, oggi precariamente recintata. Così, gli uffici che fanno capo all'assessore ai lavori pubblici Mario Giangiacomo hanno chiesto una perizia tecnica alla ditta incaricata dei lavori, lo studio De Vito, per capire se quei cassoni di cemento, che una volta ripresi i lavori dovrebbero costituire la base della banchina dell'approdo, possano essere momentaneamente accantonati altrove ed eventualmente dove.

Forse da un lato, all'estremità del fiume. Di certo non possono, al momento, essere buttati in mare. «Mettere in acqua i cassoni vorrebbe dire riprendere i lavori per la costruzione del porto, ma ora non è possibile ancora, dal momento che si va concludendo l'iter giudiziario che ha interessato l'opera», spiega Giangiacomo, «in quell'area si è accumulata sabbia, per cui occorrerebbe dragare i fanghi, e comunque riavviare il cantiere. Certo, la zona va resa sicura: la recinzione è precaria e bisogna innanzitutto salvaguardare la sicurezza prima ancora che il decoro, che pure è una priorità».

Il perimetro del porto senza i cassoni di cemento, comunque, garantirebbe ben altra visuale rispetto a quella attuale, che da anni caratterizza nelle foto quell'area di Francavilla a sud della foce dell'Alento. «Stiamo procedendo con oculatezza«, specifica l'assessore, «poiché non possiamo e non vogliamo incorrere in vizi procedurali come quelli che sino ad oggi hanno tenuto l'opera ferma. Entro la fine del mese verrà nominato il collaudatore, o la terna dei collaudatori. Una figura che doveva essere nominata a trenta giorni dall'apertura del cantiere, ma questo non è mai stato fatto. Naturalmente la linea dell'amministrazione è quella di proseguire l'opera quando sarà possibile, ma senza opere faraoniche che sarebbero irrealizzabili».

Dal canto suo Roberto Angelucci, l'ex sindaco che nel suo programma aveva voluto la realizzazione del porto sull'Alento, non è d'accordo su un eventuale spostamento dei cassoni: «Con poca spesa in più, i cassoni si potrebbero buttare in mare. Ho posto una serie di quesiti all'amministrazione comunale», dice l’ex sindaco e attuale consigliere di minoranza riferendosi all'ultima interpellanza presentata in consiglio, «e spero di ottenere risposte presto, ma soprattutto spero che Francavilla abbia presto il suo porto: è per questo che mi sono candidato nell'ultima tornata elettorale, dopodichè sarò soddisfatto». Paola M. S. Toro

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