Pescara, aperta in Tribunale l'udienza preliminare su Rigopiano

PESCARA

Processo Rigopiano, ministero di Giustizia parte civile contro Provolo

Aperta l'udienza preliminare: l'amministrazione si ritiene danneggiata e chiede il risarcimento all'ex prefetto e altri sette dirigenti pubblici

PESCARA. Il ministero della Giustizia si è costituito parte civile nei confronti dell'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo e altri sette dirigenti pubblici nel procedimento per il depistaggio. È quanto emerge dalla richiesta presentata oggi dall'avvocatura dello Stato dell'Aquila nell'udienza preliminare. Il ministero ritiene che la condotta dei dirigenti della prefettura avrebbe leso l'immagine e il prestigio della giustizia, in quanto secondo i capi d'accusa «hanno pesantemente pregiudicato il funzionale e organico svolgimento dell'attività investigativa propria dell'autorità procedente», come si legge sull'atto di citazione presentato al giudice dell'udienza preliminare (gup), Gianluca Sarandrea. Il lavoro della magistratura sarebbe quindi stato ostacolato «costringendo gli uomini e i mezzi messi a disposizione dello Stato ai fini della ricerca della verità, a un non previsto aggravio di impegno e di sforzo che ha finito con l'incidere gravemente sul raggiungimento da parte della pubblica amministrazione degli altri obiettivi istituzionalmente curati dalla Pa». Il depistaggio si riferisce alla riunione effettuata al Coc Penne il 24 gennaio 2017. Con il prefetto sono indagati Salvatore Angieri, Sergio Mazzia, Ida De Cesaris, Giancarlo Verzella, Giulia Pontrandolfo, Daniela Acquaviva.