PESCARA

Promettono il lavoro agli immigrati e si fanno pagare: è tutto falso, in due nei guai

Arrestati e rimessi in libertà dal giudice il giorno dopo (uno agli obblighi di dimora). I carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Chieti irrompono nell'ufficio di via Ronchi e lo sequestrano

PESCARA. Avevano messo in piedi un vero e proprio business che avrebbe fruttato circa 65mila euro attraverso assunzioni fittizie, favoreggiamento dell’immigrazione illegale e falso ma sono stati arrestati  in flagranza dai carabinieri.

Giovanni Guida, 54 anni, e Antonio Andreacola , 57 anni, sono finiti in manette nel corso di un blitz dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti che, dopo quattro mesi di indagini e di intercettazioni, coordinate dalla procura della Repubblica di Pescara, sono riusciti a fare luce sulle attività illecite.

Secondo l'accusa Guida ed Andreacola gestivano una società di servizi Gpa Edilizia & Servizi srls, in via Ronchi, costituita lo scorso mese di febbraio, con l’intento di raggirare le regole dei flussi migratori 2022, e avevano assunto fittiziamente 53 bengalesi e inoltrato 468 istanze, a partire dalla giornata del “Click Day” dello scorso 27 marzo, sul portale messo a disposizione dal ministero dell’Interno.

È stato proprio il numero spropositato di richieste ad insospettire i militari che hanno avviato le indagini. Il modus operandi adottato dai due era quello di ricevere denaro per ogni singola istanza che inoltravano e successivamente di raggirare gli stranieri promettendo loro anche che sarebbero riusciti ad ottenere dalla Prefettura  un regolare nulla osta al lavoro subordinato e al conseguente rilascio di regolare permesso di soggiorno.

Per rendere il tutto credibile emettevano false buste paga facendosi pagare anche i contributi da versare agli Enti previdenziali. La Prefettura, già allertata dell’attività illecita e dell’indagine in corso, aveva sospeso il rilascio della documentazione tanto che i due, pressati dagli stranieri che nel frattempo avevano pagato cifre anche di 500 euro per l’inoltro delle singole istanze, avevano falsificato i nulla osta.

È stato proprio durante un incontro con quattro stranieri, che si è svolto nella sede di via Ronchi, a ridosso della Strada Parco, che i militari hanno fatto irruzione mentre avveniva il pagamento in contanti di circa 18mila euro. Era la somma pattuita per pagare parte dei documenti falsi. Il denaro, i nulla osta falsi ed altra documentazione utile alle indagini sono stati sequestrati insieme all’ufficio.

Dopo l’interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari Giovanni De Rensis ha rimesso in libertà sia l’Andreacola che Guida, adottando per quest’ultimo la misura dell’obbligo di dimora a Pescara.

Il comandante del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, Matteo Del Mastro, spiega che “si ipotizza una vera e propria associazione criminale più ampia dedita a lucrare sull’ingresso illegale di cittadini extracomunitari che sono disposti a pagare cifre esorbitanti per riuscire ad ottenere i documenti di ingresso in Italia. Il contrasto al fenomeno dell’immigrazione illegale di cittadini extracomunitari nel nostro paese è solo una delle tante attività di cui si occupa il Comando carabinieri per la Tutela del lavoro che, attraverso i 101 Nuclei a livello provinciale, specializzati in materia di legislazione sociale, è costantemente impegnato nel contrastare i fenomeni di maggior allarme sociale, quali, ad esempio, il caporalato e lo sfruttamento del lavoro”.