Rifiuti dietro ai cassonetti dove si consumano i rapporti sessuali

PESCARA/ VIA VALIGNANI

"Qua si fa sesso dietro i cassonetti, abbiamo paura a uscire la sera"

Appello dei residenti al Comune per sollecitare interventi contro sporcizia e degrado urbano

E a Rancitelli tre botti scuotono la notte _ GUARDA IL VIDEO

PESCARA. Si fa sesso dietro i cassonetti dei rifiuti di via Valignani, traversa di viale Vittorio Pepe. E quando cala la sera, le signore non scendono sotto casa a buttare le buste dell’immondizia.
Ci mandano i mariti. Di fronte al civico 96, c’è un’isola con diversi contenitori della raccolta differenziata. Nel retro, i cassonetti sono protetti da verde e arbusti che creano una sorta di alcova.
Qui, nottetempo, si consumano rapporti sessuali e qualcuno lo usa come gabinetto all’aperto. Per terra restano i segni del passaggio degli incivili, cartacce, plastica, vecchi abiti, gratta e vinci.
I residenti sono costretti a chiamare Attiva e il Comune più volte durante la settimana. Luigi De Vitis è uno dei residenti più agguerriti. Elenca i “non va”. A cominciare dal fatto che «vado io a buttare la spazzatura la sera, ogni tanto si vedono scene di sesso lì dietro e gente che fa i bisogni. Vogliamo le telecamere. Per non parlare della vegetazione in strada, le buche, parcheggi per disabili senza strisce gialle».
De Vitis è uno di quei residenti che si attacca al telefono e chiede aiuto al Comune. E il Comune, talvolta, interviene. Il residente, quindi, «ringrazia per la tempestività l’assessore Giacomo Cuzzi e il responsabile del Verde Enzo Trabucco». Accanto a lui, Tommaso Bucciarelli, residente in via Salvatore Tommasi, che lamenta il degrado dei marciapiedi «ingobbiti e pericolosi. Mia moglie si è fatta molto male, avremmo dovuto denunciare il Comune».
Sempre in via Valignani, Luciano Tommasetti, un altro residente, punta l’indice contro «i rami degli alberi che entrano sui balconi e dentro le finestre a causa delle potature sbagliate». Flavio Baldella e Raffaele Puca consumano al bar Henry in via Pepe e disquisiscono: «Le bici sui marciapiedi rotti provocano continui investimenti, un anziano qui intorno si è fatto tre mesi d’ospedale. Alle bici bisogna mettere le targhe come le macchine per essere rintracciate». Baldella denuncia anche «il tappeto di guano lasciato dai piccioni sui marciapiedi tra via Conte di Ruvo e via Marconi».
Intorno allo stadio, le strade cadono a pezzi. Asfalto eroso di fronte alla curva nord lungo via Pepe. Strade rotte lungo via D’Avalos, una vecchia bici rosa è attaccata a un palo da tempo immemore e nessuno ci fa più caso.
Lungo via D’Annunzio, che costeggia l’Aurum, Enrico il fruttarolo si tiene in equilibrio sulle gobbe dell’asfalto.

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