«Quando Montesilvano fu bombardata» 

Il testimone di quelle esplosioni, Rodolfo Maggiore, ospite dell’università popolare della Terza età

MONTESILVANO. Anche l’Università popolare della Terza età ha celebrato la Giornata della memoria, nella sala polifunzionale di Palazzo Baldoni. All’appuntamento, che si è svolto venerdì, erano presenti, tra gli altri, anche Rodolfo Maggiore, testimone dei bombardamenti di Montesilvano, l’ex sindaco Renzo Gallerati, l’assessore comunale Paolo Cilli, il Maestro Romeo Petraccia, il pianista Gianluca De Luca e Giuseppe Ranalli.
«Il 20 e il 21 settembre del 1943 Montesilvano conosce il furore della Seconda guerra mondiale: la città subisce un violento bombardamento aereo. Uno dei sette vagoni carichi di mine anticarro in sosta alla stazione di Montesilvano viene colpito, innescando esplosioni a catena, e la città salta letteralmente in aria. Proprio per non dimenticare queste vittime e le migliaia che perirono per mano dei nazisti abbiamo deciso di organizzare un incontro in occasione della Giornata della Memoria», ha sintetizzato in apertura il presidente dell'Università Popolare della Terza Età di Montesilvano, Giuseppe Tini. «Rodolfo Maggiore», ha continuato Tini, «allora poco più che bambino, fu testimone oculare dei bombardamenti e ha ricordato quei giorni terribili, mentre Renzo Gallerati, appassionato della storia di Montesilvano, ha ricostruito gli avvenimenti storici di quegli anni. Si è soffermato poi su un aspetto curioso legato alla musica: tutti i prigionieri musicisti dei lager tedeschi riuscirono ad avere salva la vita perché fondamentali durante le esecuzioni, che venivano accompagnate dalla musica».
L’incontro si è concluso con alcuni brani dei film “La vita è bella” e “Schindler's list” eseguiti dal Maestro Petraccia al clarinetto e da Gianluca De Luca al piano. Ogni brano musicale è stato introdotto da Giuseppe Ranalli che ha letto alcuni passaggi del “Diario di Anna Frank”e di “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
«Il 27 gennaio, giorno in cui fu liberato il campo di concentramento di Auscwitz», ha concluso Tini, «è una data che non dovrebbe essere dimenticata. Oltre a Auschwitz furono creati molti altri lager dove migliaia di persone persero la vita, tra tutti ricordo quello di Praga dove centinaia di bambini furono rinchiusi. Oggi ospita un museo dove sono stati raccolti disegni e poesie delle piccole vittime».