Raid ai Lavori pubblici I ladri cercavano le offerte degli appalti

Comune, giallo sull’effrazione nell’ufficio del dirigente Trisi Scollegato il monitor del suo pc, verifica dei file consultati

PESCARA. I ladri che si sono introdotti martedì sera nell’ufficio del dirigente ai Lavori pubblici del Comune Fabrizio Trisi erano interessati, probabilmente, ai file contenenti i dati sugli appalti milionari. È questa la prima ipotesi emersa all’indomani dell’ennesima effrazione ai Lavori pubblici, uno dei settori più importanti e delicati dell’intera macchina amministrativa comunale. I tecnici hanno trovato il monitor del computer di Trisi inspiegabilmente scollegato e la base dove vengono installati i cavetti di allaccio all’hardware, allo scanner e alla stampante è stata rotta. Si teme che qualcuno possa aver copiato i file contenuti nell’hard disk. La denuncia, già presentata alla questura, verrà a questo punto integrata. Gli ignoti che si sono introdotti furtivamente nella stanza, scardinando la porta di ingresso chiusa a chiave, non hanno portato via nulla. La loro attenzione si sarebbe concentrata esclusivamente su quel computer del dirigente rimasto acceso e quindi accessibile a chiunque. Computer dove vengono archiviati file ed email riservatissimi sui lavori in corso e ancora da realizzare, sulle gare d’appalto e sugli interventi che l’amministrazione comunale intende avviare nei prossimi mesi.

Il sospetto su un furto di dati assume maggiore consistenza se si considerano le precedenti effrazioni sempre nell’ufficio dei Lavori pubblici. La prima, nel mese di luglio e la seconda, il 12 agosto nella stanza della responsabile del settore Maria Gilda Di Luca. La prima volta sarebbero stati portati via i timbri, successivamente ritrovati e una penna. La seconda, invece, sarebbe stato manomesso il computer della funzionaria. La stessa funzionaria ha poi raccontato che un dipendente e il consigliere comunale Enzo Del Vecchio si sarebbero introdotti nella stanza durante la sua assenza. L’effrazione di martedì sera appare tuttavia più inquietante. Stavolta i ladri hanno preso di mira la stanza del dirigente, dove vengono conservati documenti riservati, progetti e persino i timbri utilizzati per gli atti amministrativi con importi per centinaia di migliaia di euro o milioni. Ogni lavoro pubblico, dalla semplice manutenzione alla grande opera, passa nelle mani del dirigente Trisi e ogni dato viene sapientemente archiviato nel computer. Lo stesso computer che ora si teme sia stato violato da ignoti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA