«Ripascimento fermo, chiederemo i danni»

La Confcommercio minaccia cause, i balneatori hanno già venduto sdraio e lettini

PESCARA. Continua ad infuriare la polemica per lo stop ai lavori di ripascimento del litorale di Porta Nuova. La magistratura, ad inizio settimana, aveva fermato il cantiere per procedere alle analisi della sabbia recuperata dal dragaggio del porto turistico. Ma la promessa di riprendere i lavori giovedì non è stata mantenuta e la situazione sta creando notevoli problemi ai gestori degli stabilimenti balneari che ora minacciano di chiedere i danni economici e di immagine. Tutto questo in vista della stagione estiva che ufficialmente inizia il primo giugno.

Il direttore dei lavori, Sergio Angelini, indagato insieme ad altre 4 persone, si era da subito dichiarato sorpreso dalla decisione in quanto l'Arta aveva dichiarato che la sabbia utilizzata per il ripascimento andava bene. In ogni caso, lo stop ai lavori sta creando notevoli ritardi nelle tabelle di marcia dei gestori degli stabilimenti balneari a pochi giorni dall'inizio ufficiale della stagione estiva. «Quando i lavori termineranno, a noi serviranno altri 10-12 giorni per poter aprire i lidi, perchè dobbiamo attrezzare la spiaggia» dice Angelo Sista, gestore dello stabilimento "Il Pirata".

Tra Fosso Vallelunga e il confine di Francavilla ci sono almeno sette stabilimenti coinvolti dalla sospensione dei lavori. «C'è un'ordinanaza che vieta categoricamente l'accesso alla spiaggia fino a quando i lavori non saranno terminati. Noi abbiamo clienti che hanno già prenotato i loro posti e stanno iniziando a reclamare», continua Sista, «Se si pensa che ogni stabilimento ha circa 1500 clienti, è facilmente comprensibile a quanto potrebbe ammontare il danno economico per i lidi interessati».

Sono consapevoli del problema anche Sib-Confcommercio e il Consorzio imprese balneari dell'Adriatico (Ciba) che non nascondono il loro disappunto. Riccardo Padovano, presidente del Sib lancia, in una nota, un ultimo grido di allarme dopodiché minaccia di incaricare i legali per chiedere un risarcimento per i danni subiti dai concessionari. «Siamo stufi di promesse fatte e non mantenute. L'assessore Serraiocco aveva garantito la ripresa dei lavori per questo giovedì, ma non è successo nulla e non è giusto che i concessionari paghino, con la stagione alle porte, colpe non loro», conclude Padovano. Dello stesso avviso anche il presidente del Ciba Riccardo Ciferni, che lancia il suo grido d'allarme: «Il ripascimento deve riprendere subito. Chiediamo alla magistratura un'accelerazione alle indagini così da restituire al Comune e all'azienda del porto turistico la tranquillità per riavviare e concludere l'intervento».

I lavori erano iniziati lo scorso 29 aprile per far fronte al problema dell'erosione che affligge la riviera adriatica da ormai 18 anni. Ma quella che sembrava una soluzione per i gestori ora si è trasformato in un incubo. «Sono a rischio centinaia di posti di lavoro e la sopravvivenza di decine di aziende. Per questo chiediamo di far presto», conclude Ciferni.

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