Riviera, la protesta dei pedoni

Auto sul marciapiede: scatta la contestazione, arrivano i vigili urbani.

PESCARA. Da una parte gli automobilisti che trovano finalmente posto di fronte gli stabilimenti, dall’altra i pedoni e i ciclisti che contestano il provvedimento. Scoppia la protesta sul marciapiede della riviera nord, trasformato in una «strada» lunga quasi due chilometri. Attorno a mezzogiorno, decine di persone si raccolgono davanti al «Delfino verde» per protestare contro la decisione del sindaco di ripristinare la sosta sul marciapiede e chiedere di vedere l’ordinanza con cui Luigi Albore Mascia ha deciso l’istituzione del parcheggio, in un’estate in cui non è stato ancora raggiunto l’accordo con i privati per le aree retro-pineta. Sono alcune decine di cittadini disorientati che, come diranno poco dopo agli agenti della polizia municipale, pensano che il marciapiede sia stato trasformato in una vera e propria corsia di marcia e non capiscono se sia ancora percorribile per i pedoni, costretti a camminare negli spazi risicati lasciati dalle auto in sosta (sul lato mare) e dalle vetture in transito.

Il capannello si forma attorno a due esponenti dell’associazione Mare Libero, Loredana Di Paola e Guya Marconi che, decise a documentare la situazione, si trovano a raccogliere il disagio dei cittadini: «Abbiamo assistito a una sarabanda di veicoli a motore e di biciclette dove pedoni, mamme con carrozzini, bambini piccoli in bicicletta, carrozzelle di disabili, indignati, si chiedevano dove poter camminare in sicurezza, senza respirare aria marina condita ai fumi di gas di scarico» raccontano. «Fateci vedere l’ordinanza» urla qualcuno, chiedendo l’intervento dei vigili urbani. «I bambini rischiano di finire sotto le auto» osservano le mamme allarmate, «non è una cosa da Paese civile». Al suo arrivo, è un ufficiale della polizia municipale a chiarire i contenuti dell’ordinanza, mentre la piccola folla, ferma al centro del marciapiede, blocca per qualche minuto il passaggio delle vetture.

Poco prima delle 13, il capannello si disperde. «Il neo sindaco preferisce che la gente venga “arrotata” piuttosto che multata» commenta Marelibero. «Mentre in tutta Europa si scoraggia l’uso delle automobili, incentivando mezzi pubblici e mobilità ciclabile, a Pescara si va al mare parcheggiando praticamente sotto la palma». Le auto in movimento sul marciapiede incrociano ciclisti (spesso contromano), bagnanti che escono dagli stabilimenti, che devono infilarsi tra le auto in sosta per mancanza di spazio, bambini in bicicletta distratti dal gioco che rischiano di scontrarsi con le vetture. La segnaletica è ancora incompleta: secondo quando disposto dall’ordinanza, le auto dovrebbero parcheggiare a spina, e non a pettine, come sta avvenendo: questo dovrebbe consentire di recuperare spazio sui lati.

Non ci sono ancora, inoltre, i dissuasori di velocità: una situazione che rischia di non garantire le condizioni di sicurezza, mentre dalla parte opposta della strada, il marciapiede è stretto e impraticabile perché invaso dagli scooter parcheggiati in tripla fila. «La partenza è andata bene, non ci sono stati problemi né parcheggio selvaggio lungo quel tratto di marciapiede» precisa il comandante dei vigili Ernesto Grippo a fine serata, «ma la sosta selvaggia c’è stata lo stesso nelle vie limitrofe, da via Sabucchi a via Ruggero Settimo». Circa 200 le multe. Problemi, inoltre, sono stati registrati nel tratto di lungomare compreso tra largo Mediterraneo e la Madonnina, dove in questi giorni marciano le corse straordinarie dei pullman per i Giochi del Mediterraneo: a causa delle difficoltà a far transitare due bus nelle due opposte direzioni di marcia, i vigili hanno dovuto fermare l’uno per far passare l’altro.