Saldi, anche Pescara si allinea: salta la protesta, via dal 3 luglio 

Vertice tra Comune e commercianti: «Gli sconti iniziano troppo presto, ma ora non si può cambiare» Le associazioni dei negozianti spingono: «Vendite a picco, è necessario modificare le date per il 2022»

PESCARA. I saldi restano al 3 luglio. Il tentativo da parte di Pescara di ottenere il rinvio dell’inizio della stagione degli sconti slitta direttamente al 2022. È quanto emerso ieri mattina durante l’incontro convocato dall’assessore al commercio Alfredo Cremonese e dalla consigliera Zaira Zamparelli con i rappresentanti delle associazioni di categoria provinciali. Alla luce delle perplessità espresse dai commercianti pescaresi in merito all’inizio degli sconti estivi previsti dal 3 luglio secondo le disposizioni nazionali, gli esponenti dell’amministrazione Masci hanno deciso di riunire le associazioni. I tempi troppo stretti per promuovere una vera e propria battaglia che avrebbe dovuto coinvolgere le basi regionali delle associazioni hanno indotto a rimandare la discussione a settembre puntando all’ottenimento di una nuova calendarizzazione per il 2022. Alla riunione erano presenti Gianni Taucci, direttore di Confesercenti, Riccardo Padovano, presidente di Confcommercio, Barbara Lunelli, vicepresidente di Confartigianato, Carmine Salce, direttore di Cna, Dino Lucente per Casartigiani e Gianluca Luminari per l’Unione provinciale degli artigiani (Upap Clai).
«La proposta di arrivare a uno slittamento dell’inizio dei saldi ha trovato piena condivisione da parte di tutti i referenti, tuttavia si tratta di un percorso più a lungo termine», afferma Cremonese. «È un obiettivo che non si può ottenere da qui al 3 luglio. Dopo l’estate convocheremo un tavolo operativo in modo che da Pescara parta una rimodulazione dei saldi invernali, slittandoli dai primi giorni di gennaio a febbraio ed estivi, portandoli dall’inizio di luglio alla fine del mese o ai primi giorni di agosto. Negli ultimi anni si è investito molto sul food, ma noi dobbiamo riportare l’attenzione su tutte le altre attività, altrimenti rischiamo che le vetrine si spengano. Pescara rappresenta la città più importante d’Abruzzo», sottolinea Cremonese, «e non può esimersi dall’esprimere un’esigenza che viene dai commercianti».
Sullo slittamento della data di inizio saldi le associazioni hanno espresso parere favorevole, purché la decisione sia condivisa anche dalle regioni limitrofe, per evitare di dirottare lo shopping in altri territori. «Sono anni che spingiamo verso il posticipo», sottolinea il direttore di Confesercenti, Taucci. «È chiaro che per questa stagione non c’erano ormai più le possibilità, anche perché le posizioni sul tema sono variegate. Ora l’assessore si è fatto carico di un’azione da portare avanti a livello regionale per il 2022. La nostra indicazione però è quella di mantenere una data unica. Non possiamo rischiare di trovarci in territori che vanno a velocità diverse».
«Se il Comune di Pescara si vuole farsi portavoce di una iniziativa di tipo politica, le associazioni di categoria non possono che trovarsi d’accordo sullo slittamento», commenta il presidente di Confcommercio, Padovano. «Le decisioni vanno prese più a lungo termine. Il commercio ha bisogno di programmazione. Oggi ci troviamo in una crisi di liquidità senza precedenti e quindi bisogna essere cauti. Certo è che Pescara deve ragionare in termini di area metropolitana».
La decisione sull’inizio dei saldi viene presa dalla Conferenza Stato-regioni. L’istanza deve essere portata dall’assessore regionale alle attività produttive, anche in base alle indicazioni che arrivano dalle associazioni regionali. «Siamo ancora davanti a un campanilismo provinciale», accusa Lucente, «che vede Pescara come l’unica provincia che tende verso lo slittamento, con le altre in contrasto». «Per ottenere il risultato», evidenzia la consigliera Zamparelli, «le quattro province devono essere unite, ma non si può pensare che Pescara, che è la città più grande d’Abruzzo e contribuisce in maniera decisiva sull’economia regionale, debba subire le indicazioni degli altri territori. Già in questi giorni, con l’imminente inizio dei saldi, i negozi stanno vendendo pochissimo. Bisogna riabituare le persone a comprare a saldo a fine stagione».