San Valentino dà l’addio al suo giovane informatico 

Oggi i funerali di Enrico Chiacchia, morto a 31 anni. Proclamato il lutto cittadino Nel 2016 aveva aiutato la biblioteca comunale a ottenere la connessione internet

SAN VALENTINO. Paese in lutto per la scomparsa di Enrico Chiacchia, 31enne di San Valentino in Abruzzo Citeriore venuto a mancare nella giornata di mercoledì. Il giovane si è spento nel reparto di Rianimazione dell’ospedale civile di Pescara, dove era ricoverato a causa delle conseguenze delle cure che stava facendo.
La notizia della morte ha scosso la comunità di San Valentino, dove Enrico viene ricordato da tutti come un ragazzo di grande disponibilità e ben voluto. Proprio per questo il sindaco Antonio D’Angelo ha sottoscritto un’ordinanza per la proclamazione del lutto cittadino.
I funerali sono in programma questa mattina nella chiesa principale del borgo alle 10,30, il duomo dei Santi Valentino e Damiano. Qui il paese si raccoglierà per dare l’ultimo saluto a Enrico. In virtù del lutto cittadino, da stamani viene esposta a mezz’asta la bandiera del municipio, e in segno di lutto vengono chiusi uffici pubblici ed esercizi commerciali fino al termine delle esequie. Lo stesso provvedimento era stato proclamato a febbraio, per la morte di un altro ragazzo del paese.
«Appena si è diffusa la notizia in paese», racconta il vice sindaco Lino Sciambra, «subito abbiamo incontrato dei concittadini che ci hanno chiesto se sarebbe stato proclamato il lutto cittadino, tanto era stimato e apprezzato Enrico».
Nel 2016 aveva contribuito in maniera determinante al completamento della biblioteca comunale: visto che lavorava come informatico, si era preoccupato di fornire le attrezzature per la connessione a internet. Sempre in segno di lutto, è stata annullata un’iniziativa in programma oggi, organizzata in collaborazione tra Comune e istituto comprensivo.
«Siamo scossi», dice commosso il sindaco a nome di tutta San Valentino, «siamo sprofondati in un silenzio grande come questo dolore che ha colpito tutta la nostra comunità».
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