Scoperti in Abruzzo 51 casi di variante inglese: 29 riguardano Guardiagrele

L'EPIDEMIA / SVILUPPI IN ABRUZZO

Scoperti 51 nuovi casi della variante inglese

Più della metà a Guardiagrele. La conferma arriva dall’Iss

Un aumento di casi notevole (+31.2%), quello registrato ieri in Abruzzo. A parità di test eseguiti, ci sono stati 89 positivi in più, con 8 decessi di cui tre sotto i 70 anni di età. Una frenata del numero dei guariti (ieri sono stati 11) ha portato all'aumento degli attualmente positivi, anche se si tratta, per il momento, di persone con sintomi lievi e senza bisogno di ricovero. Il rapporto tra il numero di tamponi e i positivi però sale da 5.4 di ieri a 7.8, percentuale che si attesta sopra la media nazionale che ieri è stata del 6.2%. Ma a tenere banco è la conferma di casi di variante inglese scoperti in Abruzzo e che il numero di questi casi è schizzato in alto a quota 51, la metà dei quali è concentrata nel Chieti, a Guardiagrele. Ma andiamo per ordine.
I CASI E I DECESSI. Nella giornata di ieri i nuovi positivi sono stati 285, con una prevalenza nella provincia di Pescara e di Chieti. Tra i nuovi positivi di ieri anche una bambina di 1 anno e una centenaria, entrambi della provincia di Chieti. Tra i Comuni con il maggior numero di contagi giornalieri sono Pescara 42, Montesilvano 30, Francavilla 15, Chieti e Ortona 10. I deceduti in un giorno sono stati 8, che portano il totale a 1.325. Di questi, 6 persone sono della provincia di Chieti, tra cui 2 anziane di Lanciano, e 3 della provincia di Pescara. Tra i morti ci sono 3 persone che avevano meno di 70 anni. I decessi riguardano una 96enne di Lanciano, una 95enne di Chieti, una 89enne di Pescara, un 85enne di Francavilla al Mare, una 85enne di Lanciano, una 69enne di Ortona, un 69enne e un 65enne di Pescara, Valentino Di Bartolomeo, già segnalato ieri dal Centro. Dall'inizio dell'anno i decessi in Abruzzo sono stati 112.
CURVA DEI CONTAGI. Supera la soglia degli 8mila contagiati da inizio pandemia la provincia di Pescara. Il territorio più colpito in termini assoluti e in base alla popolazione resta quello della provincia dell'Aquila dove è stato contagiato il 3.94% della popolazione totale, contro il 2.97 della media regionale e il 3.92 di quella nazionale.
Segue la provincia di Teramo con il 3.35% della popolazione contagiata, quella di Pescara con il 2.50% e infine quella di Chieti con il 2.23%. Il rapporto tra nuovi contagi e tamponi in Abruzzo supera il dato medio nazionale. Il rapporto tra test eseguiti e positivi è del 7.8% mentre il giorno prima è stato del 5.4. In Italia è stato del 6.2% e il giorno precedente del 6,04%, dato influenzato dal conteggio dei tamponi antigenici che in Abruzzo per ora non vengono presi in considerazione e che ieri sono stati 527.
RICOVERI. Si conferma una situazione di stabilità nei reparti Covid abruzzesi. Dall'inizio dell'anno i nuovi pazienti finiti in terapia intensiva in Abruzzo sono stati 45, 20 nell'ultima settimana. Attualmente sono 38 i letti occupati, 3 in meno rispetto al giorno prima, su 189 a disposizione della regione Abruzzo, pari al 21% del totale quando la soglia di allarme fissata in Italia al 30%. I posti di medicina Covid interessano invece il 30% di quelli disponibili. La soglia di allerta fissata è del 40%. Sono attualmente 443 i pazienti ricoverati in terapia non intensiva.
VARIANTE INGLESE. C’è la doppia conferma della variante inglese del Covid, e di una seconda variante già nota in Europa, all'origine di numerosi contagi accertati in Abruzzo da dicembre. Il laboratorio dell’università D’Annunzio, nei giorni scorsi, aveva inviato a Roma una decina di campioni rappresentativi. Nel frattempo, su un altro fronte di indagine, l'Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise ha individuato 51 contagi nella provincia di Chieti. Nel caso dell'Izsam - che lavora per le Asl di Teramo, dell'Aquila e di Chieti - la procedura è diversa: la struttura, concluso il sequenziamento, si limita a comunicare i risultati alle autorità competenti. Del totale dei casi individuati, ben 29 riguardano il solo comune di Guardiagrele.
TAMPONE DI MASSA. Ricevuta la comunicazione dallo Zooprofilattico, la Asl di Chieti si è subito attivata intensificando l'attività diagnostica nella cittadina che conta poco più di 9mila abitanti dove quindi partirà anche lo screening di massa sulla popolazione. A Guardiagrele, il primo contagio riconducibile alla variante inglese risale al 18 dicembre scorso, ma a livello provinciale, cioè nel Chietino, il primo caso alla cui origine c'è la variante inglese è emerso, come ricostruito, il 10 dicembre.
Sulla materia, la Regione Abruzzo, nei giorni scorsi, ha subito attivato i protocolli previsti a livello governativo, con il recepimento dell'ordinanza del ministro Speranza dello scorso 8 gennaio. Due, in tal senso, i laboratori individuati per sequenziare il virus che, come si diceva, sono quelli di Genetica molecolare dell'Università di Chieti e dell'Istituto Zooprofilattico.