Sicurezza, l'Abruzzo si divide sull'Esercito nelle strade

Cresce nelle città l'allarme per gli episodi di piccola e grande criminalità, e il primo cittadino di Milano Sala chiede di impiegare i militari in città. Anche il sindaco di San Salvo vuole i soldati, ma non tutti i sindaci sono d'accordo

PESCARA. Due giorni fa un anziano di 75 anni è stato aggredito e derubato in pieno centro a Vasto da un uomo incappucciato. Mancavano 5 minuti a mezzogiorno e l’anziano rientrava a casa per il pranzo. Bottino della rapina 120 euro. Il giorno prima a Scerne di Pineto Valerio Palladini, 41 anni, gioielliere, è stato minacciato con una pistola, ammanettato a un scaffale del negozio e rapinato da due uomini a volto scoperto. Bottino 100mila euro. Anche questo colpo è avvenuto in pieno giorno.

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Il pomeriggio del 6 novembre a San Giovanni Teatino due giovani banditi con casco integrale hanno rapinato il direttore di un supermercato di Sambuceto mentre depositava al bancomat della Banca Popolare dell'Emilia Romagna parte dell'incasso: 10mila euro. La settimana scorsa a Giulianova lido, Fernando Di Filippo, titolare della pizzeria Il Borghetto è stato aggredito derubato a fine serata. Potremmo continuare a lungo con piccole e grandi rapine, ruberie, episodi di micro criminalità o di semplice teppismo, incendi dolosi, danneggiamenti. Vittime sono soprattutto i commercianti, ma anche gente comune, pensionati, donne. E a volte personaggi famosi, come la scrittrice Dacia Maraini (vedere intervento in basso), la cui casa nella tranquilla Pescasseroli è stata devastata da due ragazzini violenti. O amministratori come il sindaco di Civitaquana, Angelo Ciarfella, pestato e rapinato nella sua abitazione lo scorso settembre.

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Una criminalità diffusa e dai contorni variegati (bande di professionisti, rapinatori solitari, giovani annoiati, balordi, disperati) che in alcune zone sensibili (la Marsica, il Vastese, il Teramano al confine con le Marche) si fa endemica, crea allarme e spinge soprattutto i sindaci a cercare soluzioni nuove, a volte eclatanti. Come quella del sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca, che ha chiesto l’intervento dell’esercito, trovandosi in buona compagnia con il sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha di fatto sdoganato il dibattito sull’esercito come forza di ordine pubblico. «Il Vastese è nudo», spiega il sindaco Magnacca. «L'arroganza della malavita organizzata non può essere più tollerata. In mancanza di forze dell'ordine se necessario chiediamo che intervenga l'esercito. Sono necessari posti di blocco notturni sulle statali e nelle aree prese di mira dalla malavita». Una richiesta accolta favorevolmente dagli imprenditori di Piana Sant'Angelo a anche dagli industriali di Punta Penna.

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Non dal sindaco di Chieti e vicepresidente nazionale dell’Anci, l’associazione dei Comuni, Umberto Di Primio: «L'esercito non è la soluzione perché non ha compiti di ordine pubblico. E' indubbio che l'area del Vastese è di confine e necessita di una maggiore presenza di forze dell'ordine. L'esercito può andare bene davanti ad un palazzo di giustizia. Andrebbe invece sollecitato il ministero degli Interni ad adottare il decreto di sicurezza urbana che si occupa più approfonditamente del problema furti». Il presidente della provincia di Chieti e sindaco di Lanciano Mario Pupillo, è della stessa opinione: «Della sicurezza deve occuparsi il Prefetto. Sono gli organi periferici dello Stato che devono prendere decisioni. Io mi rapporto con loro. Comprendo la sofferenza del sindaco Magnacca che ha il peso e la responsabilità di un territorio di confine, ma non credo che l'esercito possa servire». E cittadini? Un sondaggio Ixè indica che il 49% degli intervistati sarebbe favorevole all’impiego dell’esercito. Il 43% sarebbe contrario. La discussione resta aperta.

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