Spaccia per sfamare i sette figli, arrestata

21 Maggio 2014

Rancitelli, droga nascosta tra i pannolini. «L’ho fatto per necessità», ma ora rischia di perdere la casa

PESCARA. Spacciava per sfamare i suoi sette figli. C’è anche la crisi dietro una vicenda di degrado che ha portato una donna di trent’anni che abita a Rancitelli a vendere droga, eroina e cocaina che gli agenti della squadra Mobile alla guida di Pierfrancesco Muriana hanno trovato tra pappe e pannolini.

Alla polizia Luana Mammarella, trentenne disoccupata e mamma di sette figli – il più piccolo ha dieci mesi e il più grande ha dieci anni – ha spiegato di essere diventata una spacciatrice per necessità, per sfamare i suoi figli, ma la donna è stata arrestata ai domiciliari perché nel suo appartamento sono stati trovati 14 grammi di eroina, una dose di cocaina e un bilancino di precisione.

Il blitz è scattato durante uno dei tanti servizi di controllo nel quartiere Rancitelli, in via Tavo al Ferro di Cavallo, dove la donna abita insieme al marito, anche lui disoccupato, e con i sette figli. Lo stupefacente è stato trovato tra i pannolini ed è stata la mamma a giustificarsi, a spiegare alla Mobile di essere diventata una spacciatrice per dare da mangiare ai tanti figli. Secondo la prassi, il caso è stato anche segnalato al tribunale per i minorenni e ai servizi sociali del Comune proprio per le pessime condizioni igienico-sanitarie dell’appartamento riscontrate dagli agenti.

Ma ci sarà un’altra grana, adesso, per la giovane disoccupata che potrebbe perdere la casa. La donna, almeno dal 2007, risulta aver occupato quell’alloggio in via Tavo che appartiene all’Ater in maniera abusiva e in questi anni la procura non ne ha chiesto il sequestro lasciando quindi la famiglia vivere sotto quel tetto.

In seguito all’arresto ai domiciliari disposto dal pm di turno Giuseppe Bellelli, adesso, la donna potrebbe perdere la casa. In tutti i casi, c’è comunque una norma che prevede lo sfratto per chi viene trovato a commettere un reato all’interno della casa popolare di cui è assegnatario. (p. au.)

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