Spiagge, presenze in calo tranne nei fine settimana

I gestori: i prezzi sono rimasti invariati, ma la crisi scoraggia i consumi e domani i balneatori scioperano contro le aste delle concessioni

PESCARA. Nei primi due mesi estivi, gli stabilimenti balneari abruzzesi hanno registrato un calo del 30 per cento delle presenze. Un dato inferiore solo a quello della Campania fra le 15 regioni bagnate dal mare. E’ andata bene solo venerdì, sabato e domenica. Nei giorni feriali i lidi semi vuoti.

La fotografia sulla situazione nelle spiagge l’ha scattata il Sib (sindacato italiano balneatori) che associa circa 10mila imprese in Italia e aderisce alla Fipe-Confcommercio, alla vigilia tra l’altro dello sciopero proclamato contro la direttiva europea Bolkestein che prevede l’assegnazione delle concessioni balneari tramite aste pubbliche. Domani gli stabilimenti balneari terranno gli ombrelloni chiusi fino alle 11 e poi i balneatori organizzeranno iniziative per protestare e informare gli utenti.

Il -30% che contraddistingue l’Abruzzo quanto a presenze nei lidi , nei mesi di giugno e luglio, fa riferimento agli stessi periodi dell’anno scorso e proietta l’Abruzzo al secondo posto della classifica dei dati negativi. L’Abruzzo ha infatti registrato lo stesso calo sia a giugno che a luglio senza quindi mostrare cenni di miglioramento. Peggio ha fatto solo la Campania dove è stato rilevato -10% a giugno e un crollo del 40% a luglio. Un andamento in controtendenza se si considera che in via generale quasi tutte le regioni hanno registrato un tendenziale miglioramento a luglio (rispetto a giugno) e che contraddistingue il mercato abruzzese. « Giugno è stato caratterizzato un po’ dappertutto da avverse condizioni atmosferiche», fa notare Riccardo Borgo presidente Sib, «ma anche il gran caldo di luglio non ha consentito un recupero rispetto al 2011 che, peraltro, non era stato particolarmente favorevole a causa di condizioni metereologiche del tutto inusuali». Sib ribadisce che i prezzi quest’anno sono rimasti invariati rispetto all’anno scorso. «La causa principale dell’esito negativo del turismo balneare rimane la crisi economica che in sostanza ha obbligato 1 italiano su 3 a scegliere di non andare in vacanza, chi lo ha fatto, invece, ha preferito località vicino ai luoghi di residenza, pertanto le località turistiche vicino ai grandi centri urbani sono risultate quelle meno penalizzate», aggiunge il presidente dei balneatori.

Dopo lo sciopero di domani contro la Bolkestein, sabato e domenica in spiaggia torna l'iniziativa di Marevivo e Jti per liberare oltre 350 spiagge dai mozziconi di sigarette. I volontari distribuiranno posacenere tascabili. L'Abruzzo partecipa con 43 spiagge libere e attrezzate tra l’Area marina protetta Torre del Cerrano , Silvi (L’Oasi di Morgan) , Pineto, Casalbordino (stabilimento Nadia) e Pescara (spiaggia libera Nave di Cascella).(cr.re.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA