Staminali per Noemi, la decisione del giudice entro 5 giorni

La piccola è affetta da Sma, la famiglia dopo l'incontro con Papa Francesco deposita un’approfondita documentazione medico-scientifica sul metodo Vannoni

La piccola Noemi, la bimba di 18 mesi di Guardiagrele affetta da atrofia muscolare spinale (Sma) dovrà attendere qualche giorno prima di sapere se potrà sottoporsi a cure con il metodo Stamina che viene praticato dall’azienda ospedaliera Ospedali civili di Brescia. Il giudice del lavoro dell’Aquila, Annamaria Tracanna, alla quale i genitori della piccina hanno presentato un’istanza d’urgenza (ex art. 700), si è riservata di decidere prendendosi cinque giorni di tempo. La notizia di Noemi era balzata sulle cronache nazionali lo scorso 15 ottobre quando il papà della piccola ricevette, incredulo, una telefonata sul suo cellulare da parte di Papa Francesco. Stamane il legale della famiglia Sciarretta ha depositato una voluminosa documentazione. «In particolare - dice all’Agi l’avvocato Michela Di Iorio - abbiamo consegnato un fascicolo con una nutrita documentazione medico-scientifica corroborata da sentenze e relazioni di professori di fama mondiale, tra cui anche quella di Camillo Ricordi dell’Università di Miami, che attestano come dal metodo Stamina si possano trarre dei benefici tangibili. Benefici - ha aggiunto il legale - che risultano anche da diverse cartelle cliniche che abbiamo allegato allo stesso fascicolo dalle quali emerge che diversi bambini hanno avuto un percorso positivo, un miglioramento tangibile, grazie alle staminali». Lo scorso 6 novembre il Pontefice, prima dell’udienza generale in piazza San Pietro, aveva incontrato a Santa Marta la piccola Noemi e i suoi giovani genitori. Era stato lo stesso Papa Francesco a raccontare ai fedeli il suo incontro con Noemi. «Prima di venire in piazza - aveva detto - sono andato a trovare una bambina di un anno e mezzo, con una malattia gravissima, suo papà e sua mamma pregano, chiedono al Signore la salute di questa bella bambina. Si chiama Noemi, sorrideva poveretta, facciamo un atto di amore: noi non la conosciamo ma è una bambina battezzata, è una di noi. Chiediamo al Signore che la aiuti e le dia salute».

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