Stipendi in ritardo all’istituto Don Orione

22 Novembre 2024

In 150 chiedono il saldo della mensilità arretrata. La Cgil: «Temiamo che ci siano dei problemi»

PESCARA. Oltre 150 dipendenti dell’istituto Don Orione di Pescara, struttura privata accreditata, attendono lo stipendio del mese di ottobre. A riferirlo è Massimo Paternoster, sindacalista della Fp-Cgil, che spiega: «Undici giorni di ritardo per la precisione, visto che solitamente la retribuzione viene pagata entro il 10 di ogni mese. Una flessibilità di due o tre giorni può essere tollerata, ma quando si va troppo oltre qualcosa non torna». Ragion per cui, fa sapere il sindacalista, «già da lunedì ci siamo attivati, per cercare di capire cosa succede realmente, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta e questa mancanza di trasparenza non aiuta».
Nello specifico, le segreterie provinciali di Fp-Cgil e Uil-Fpl hanno inviato una lettera alla parte datoriale del Don Orione, per segnalare i mancati stipendi e per chiedere un incontro «urgente». Nella stessa nota, è stata annunciata l’assemblea dei lavoratori, che si è svolta ieri mattina. Assemblea in cui i dipendenti, alcuni dei quali hanno percepito un acconto dell’intero stipendio, hanno espresso ai sindacati il proprio malcontento, anche in vista di un possibile scenario negativo che potrebbe ripetersi nel prossimo mese di dicembre, quando oltre alla normale mensilità, dovrebbe essere erogata la tredicesima.
Dall’altro lato, fonti interne alla struttura fanno sapere che i bonifici relativi agli stipendi di ottobre starebbero partendo. Le organizzazioni sindacali, però, chiedono chiarimenti in merito, «anche perché», precisa Paternoster, «casi simili non si erano mai verificati prima, a parte slittamenti di pochi giorni e un episodio risalente a due anni fa, ma di natura diversa. Auspichiamo che il ritardato pagamento sia una partita chiusa, ma temiamo il contrario». E ancora: «Non dimentichiamo, tra l’altro, l’importante servizio sociale svolto dai dipendenti di una struttura come il Don Orione, aderente ad Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari), da sempre specializzata nelle prestazioni sanitarie dirette al recupero di persone affette da disabilità fisiche e psichiche, che eroga servizi di riabilitazione ed effettua anche diagnosi e cure. Torniamo, quindi, a chiedere maggiore trasparenza su eventuali situazioni di criticità che possano in qualche modo compromettere il lavoro di chi opera al servizio della collettività».