Tangenti Spoltore, Vernamonte resta ai domiciliari

Il gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, respinge l'istanza presentata dell'ex vice presidente di Ambiente Spa, arrestato martedì scorso

SPOLTORE. Resta ai domiciliari Luciano Vernamonte, l'ex vice presidente di Ambiente Spa,  arrestato martedì scorso nell'ambito dell'inchiesta su Urbanistica, accordi di programma e rifiuti al Comune di Spoltore (Pescara). Lo ha deciso il gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea,  che ha dunque respinto l'istanza presentata dal suo legale.

Anche il pm Gennaro Varone ha espresso parere negativo alla richiesta di revoca della misura cautelare. L'inchiesta conta in totale 13 indagati, tra assessori, ex assessori, consiglieri comunali ed imprenditori. Oltre a Vernamonte, sono finiti ai domiciliari anche il sindaco di Spoltore, Franco Ranghelli e l'ex presidente del consiglio regionale, Marino Roselli.

Per tutti le accuse vanno dall'associazione per delinquere, alla corruzione, alla tentata  concussione, al falso ideologico sino all'abuso d'ufficio. Secondo gli inquirenti, Roselli, Ranghelli e Vernamonte avrebbero costituito una vera e propria "cabina di regia" allo scopo di condizionare le scelte amministrative e politiche del consiglio e della giunta, ottenendone in cambio vantaggi elettorali e personali.

L'inchiesta si compone, al momento, di cinque filoni di indagine: Prg, accordo di programma sul cimitero, appalto del servizio di igiene urbana, gara d'appalto per la riscossione delle multe e dell'imposta sulla pubblicità, realizzazione del mega complesso residenziale denominato "La Villa Costruzioni".

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