Tassa sui rifiuti senza regole: il caso arriva in commissione  

Convocata per martedì una seduta straordinaria con l’assessore Seccia per affrontare il problema  Uffici bloccati in attesa dei chiarimenti dal ministero. Il presidente Di Pino: «Serve una soluzione» 

PESCARA. Il Comune è alla ricerca di una soluzione per il problema delle regole poco chiare per determinare le tariffe della nuova tassa sui rifiuti di quest’anno. Il presidente della commissione Finanze Salvatore Di Pino, dopo aver letto l’articolo pubblicato ieri sul Centro, ha convocato una riunione straordinaria per martedì mattina per affrontare il caso. Alla seduta parteciperanno l’assessore ai tributi Eugenio Seccia e alcuni tecnici dell’ente.
«Vogliamo capire che cosa sta accadendo», ha detto Di Pino, «ma è chiaro che si dovrà trovare una soluzione al più presto». Si tratta di una corsa contro il tempo per evitare disagi ai cittadini che, entro il prossimo marzo, dovranno recarsi in banca o alle Poste per pagare la prima rata della Tari.
Gli uffici del Comune non sono riusciti ancora a calcolare le nuove tariffe, a causa delle poche indicazioni, giudicate tra l’altro molto confuse, giunte finora sia dal ministero dell’Economia e delle finanze, che dall’Autorità di regolazione per l’energia reti e ambiente (Arera), incaricata di definire i criteri di calcolo e di riconoscimento dei costi di esercizio della gestione dei rifiuti, indispensabili per adottare il nuovo metodo tariffario a partire da quest’anno.
In ballo ci sono i modelli F24 precompilati che gli uffici dell’ente dovranno inviare ai 60mila contribuenti pescaresi assoggettati alla Tari. Questi bollettini dovranno essere spediti almeno un mese prima della scadenza per il pagamento della prima rata fissata al 31 marzo.
L’assessore Seccia ha ipotizzato il ricorso temporaneo alle vecchie tariffe per la prima scadenza, salvo conguaglio a fine anno tra quanto è stato pagato e quanto si dovrà effettivamente versare in base al nuovo metodo di calcolo. Metodo che, finora, nessuno è stato in grado di determinare decifrando le poche indicazioni giunte dal ministero e dall’Arera. Un problema questo riscontrato da molti Comuni italiani, tra cui anche Montesilvano che nei giorni scorsi si è rivolto all’assessore Seccia per chiedergli un consiglio sul tema.
Il Comune di Pescara, del resto, è riuscito ad approvare il bilancio 2020 in consiglio comunale entro la fine dell’anno scorso sulla base delle vecchie tariffe e sul gettito derivante dalla tassa sui rifiuti del 2019, con l’obiettivo di aggiornare i conti in seguito. Ma il nuovo sistema tariffario dovrà essere diverso. Il costo del servizio rifiuti, secondo la legge in vigore, dovrà essere interamente finanziato dal relativo prelievo, derivante dalla tassa sui rifiuti e non dovrà più essere coperto con i soldi recuperati dal bilancio comunale. Nessuno sa, al momento, come si tradurrà tutto questo sull’imposta che i contribuenti dovranno pagare.
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