Terremoto, indennizzi anche per i Comuni fuori cratere

Si allarga anche in Abruzzo il cratere sismico del 2016. Dopo le scosse del 26 e 30 ottobre i comuni interessati diventano 14 (salgono a 130 in tutta l’area del sisma), con l’inserimento di altri sei centri: Teramo, Campli, Castelli, Civitella del Tronto, Torricella Sicura e Tossicia

PESCARA. Si allarga anche in Abruzzo il cratere sismico del 2016. Dopo le scosse del 26 e 30 ottobre i comuni interessati diventano 14 (salgono a 130 in tutta l’area del sisma), con l’inserimento di altri sei centri tutti della Provincia di Teramo, compreso il capoluogo (Campli, Castelli, Civitella del Tronto, Torricella Sicura, Tossicia e Teramo). L’elenco è nell’ultimo decreto del commissario Vasco Errani in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Per tutti gli altri comuni abruzzesi rimasti fuori dal cratere, 291, lo Stato riconoscerà un indennizzo ai singoli soggetti in grado di provare il danno subito in relazione all’ultimo sisma. Sarà una specifica ordinanza del commissario Errani a regolamentare le procedure.

leggi anche: Terremoto: bene gli aiuti, ma servono controlli In passato, allargando con troppa generosità le aree geografiche colpite dalle varie calamità, è successo anche che si sono provocati ingiustificabili sperperi che hanno riempito le tasche dei soliti furbi. Vogliamo sperare, anzi siamo sicuri, che questo non accadrà con le misure previste dal decreto varato dal governo per affrontare emergenza e ricostruzione delle zone colpite dall'ondata sismica scatenatasi dallo scorso agosto e che ha colpito anche l'Abruzzo

«Il tema vero è che il terremoto è “decraterizzato”», ha spiegato ieri il presidente della regione Luciano D’Alfonso in conferenza stampa. «I beni immobili privati, pubblici e religiosi godranno ovunque della copertura del danno, ma con l’obbligo di provare il nesso causa-effetto». Occorrerà cioè la perizia di un tecnico della Protezione civile. «Siamo arrivati a questo decreto dopo 60 giorni. All’Aquila sono servizi 40 mesi», ha chiosato D’Alfonso. I sei comuni del Teramano inseriti nell'area del cratere andranno dunque ad aggiungersi a quelli già riconosciuti nel decreto seguito al sisma dello scorso 24 agosto: Campotosto, Capitignano, Montereale, Rocca Santa Maria, Valle Castellana, Cortino, Crognaleto e Montorio al Vomano.

In base al provvedimento i Comuni che rientrano nel cratere si vedono riconosciuti i danni per le prime case e per le seconde case anche fuori dai centri storici; i Comuni potranno assumere fino a un totale di 350 figure a tempo determinato «in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale»; si applicherà una semplificazione sulle verifiche strutturali, attraverso schede cosiddette “Fast”; saranno sospesi e spostati gli obblighi fiscali. Per gli interventi in tutta l’area del Centro Italia , ha detto D’Alfonso, «sono già disponibili 6 miliardi di euro, e sulla base della misurazione del fabbisogno, le risorse potrebbero anche aumentare». Per Teramo e per altri cinque comuni (Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Spoleto), che rientrano nel cratere, il decreto stabilisce che i danni saranno riconosciuti “esclusivamente in favore dei soggetti effettivamente danneggiati che comprovino il danno subito mediante adeguata documentazione”. “Tale previsione”, si legge nella relazione tecnica allegata al decreto, “deriva dalla circostanza che i danni nei Comuni citati risultano allo stato di portata minima rispetto al numero della popolazione e risulta che sostanzialmente il tessuto economico-sociale è rimasto inalterato”. Su tali presupposti, la Ragioneria dello Stato ha stimato che “le misure fiscali e contributive di sostegno al reddito riguarderanno al massimo una platea di potenziali beneficiari del 10% dei contribuenti/lavoratori del territorio”. Il decreto stabilisce anche che sarà l’Anas a mettere in campo “tutte le iniziative per il ripristino della viabilità su qualsiasi tipologia di strada”. Quindi non potranno registrarsi conflitti di competenze.

Rispetto ai comuni del cratere, tutti gli altri, cioè quelli che non rientrano nell’elenco dei 14 abruzzesi e dei 130 del Centro Italia, potranno ottenere risarcimenti per i danni documentati per le prima casa e per le seconde case, come ha spiegato il presidente della Regione: «Anche nei comuni al di fuori del cratere, chi è in grado di dimostrare di avere una seconda casa in esercizio, con regolare contratto di affitto, sarà risarcito».

Le verifiche dovranno essere fatte dalla Protezione civile e non più con le autocertificazioni. Si prevedono circa 300mila richieste di sopralluoghi in tutta l’area.

Strumento contro possibili (e non improbabili) truffe, sarà l’autorità anticorruzione di Raffaele Cantone che eseguirà controlli a campione.

D’Alfonso ha infine promesso interventi veloci sull'edilizia scolastica: «Su questo fronte i comuni più colpiti sono Teramo, Montorio al Vomano, Isola del Gran Sasso, Campli e Sulmona», ha spiegato, «e noi saremo la prima Regione a formulare degli elaborati progettuali per partecipare al piano Casa Italia».

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