Test di massa, positivi  86 cittadini su 20mila E Masci pensa al bis 

Il sindaco punta a una postazione fissa su prenotazione «È la mia proposta alla Asl, così non si intasa l’ospedale»

PESCARA. Sono quasi 20 mila i pescaresi che hanno deciso di sottoporsi ai tamponi rapidi. Si sono chiuse, almeno per adesso, le operazioni dello screening di massa che a Pescara hanno visto attivare tre postazioni, a Portanuova, a Pescara colli e in via Tirino. Sui 19.990 test rapidi antigenici eseguiti, 86 sono risultati positivi, «con un'incidenza del virus sugli esami effettuati pari allo 0,43 per cento», spiega il sindaco Carlo Masci. «Sono molto soddisfatto di tutta la macchina organizzativa. Siamo riusciti a mettere in piedi un'iniziativa che ha coinvolto tantissime persone in poco tempo. Abbiamo attivato tre strutture con 15 postazioni, e grazie al personale volontario sono stati fatti tutti i tamponi in 5, massimo 10 minuti di attesa. Ciò significa che il sistema è stato calibrato nel modo corretto».
Per accedere allo screening, su base volontaria, l’amministrazione ha attivato un sistema di prenotazione sul sito del Comune. «La piattaforma ha funzionato regolarmente. Così come è stata gestita correttamente la fase di attesa degli utenti, grazie alla polizia municipale, alla protezione civile e alla Croce rossa. Efficiente anche il sistema di accoglienza con il personale del Comune», prosegue. I test vanno avanti ora negli uffici pubblici e tra le forze dell'ordine. Ma Comune e Asl ipotizzano già uno screening bis, una nuova operazione di massa per estendere la prevenzione. «Quasi 20 mila persone che hanno aderito allo screening», analizza il primo cittadino «rappresentano circa il 18 per cento della popolazione. Credo che con le operazioni dei test rapidi negli uffici pubblici ci avvicineremo a un dato che supererà il 25 per cento. Visto il successo dell’iniziativa e anche che sono molti i cittadini che vengono a contatto con persone contagiate, per non intasare l'ospedale, si potrebbe pensare a un’attività di screening su prenotazione». L’idea del sindaco è quella di tenere aperta una sola postazione, rendendola fissa, a cui potersi recare solo su prenotazione attraverso la piattaforma sul sito web del Comune. «La mia è una proposta che avanzerò al direttore generale della Asl Vincenzo Ciamponi che è l'unico a poterne valutare la fattibilità anche sulla base della partecipazione del personale sanitario», annuncia. «La prossima settimana ho convocato il comitato ristretto dei sindaci e in quella occasione affronteremo diverse tematiche. Oltre ai contagi che negli ultimi giorni si stanno verificando nelle scuole e a quelli avvenuti in alcuni reparti dell'ospedale, porremo sul tavolo anche questa ipotesi, per dare una risposta a quei cittadini che lo richiedono».
Il Covid ha scatenato sì l'emergenza sanitaria, ma ormai sono palpabili anche gli effetti devastanti sull’economia cittadina, con attività costrette a lavorare al minimo, nel balletto dei colori delle zone di rischio, registrando incassi quasi azzerati, ma con le spese rimaste invariate e lo spettro di non farcela all'orizzonte che si avvicina ogni giorno di più. «Lo dico ormai da tempo e non sono più una voce nel deserto», afferma Masci. «Tutti si stanno rendendo conto che a fianco alla crisi sanitaria, che continua, c'è una crisi economica che non ha ancora toccato il suo livello più alto e che a Pescara incide ancora di più, perché coinvolge il commercio e le professioni che sono meno garantite. A loro lo Stato deve dare risposte effettive, che vanno oltre i minimi ristori elargiti, con un intervento concreto e immediato».
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