Torna l’isola in via Battisti Residenti pronti al ricorso

Da domani scatta l’area pedonale notturna per quattro giorni alla settimana Proteste contro il Comune: «Noi cittadini penalizzati per favorire gli esercenti»

PESCARA. Da domani e fino al prossimo 2 ottobre, il tratto di via Battisti che va da via Quarto dei Mille a via De Amicis tornerà ad essere un’isola pedonale notturna. Non per tre giorni alla settimana, come lo scorso anno, bensì per quattro, cioè dal giovedì alla domenica, dalle 18 fino all’una di notte. Lo stabilisce una delibera, approvata giovedì scorso dalla giunta comunale, di cui non è stata data comunicazione ufficiale dall’ente. In compenso, non è stata ancora varata la nuova ordinanza per la regolamentazione degli orari di chiusura notturna dei locali.

Ma i residenti, venuti a conoscenza del provvedimento, sono tornati a protestare e ora stanno valutando la possibilità di presentare un ricorso al Tar per far annullare la delibera. Temono che l’isola possa aumentare il problema dei rumori notturni.

Tra l’altro, questa misura era stata già contestata l’estate dell’anno scorso. Allora, l’isola pedonale temporanea venne istituita dalla fine di luglio fino a settembre. Adesso, il periodo è ancora più lungo e, inoltre, l’isola è in vigore per quattro giorni alla settimana e non più per tre.

L’amministrazione comunale spiega nella delibera i motivi di questa scelta, maturata sulla base della richiesta di un gruppo di esercenti. «Con nota del primo aprile scorso», si legge nel provvedimento, «un gruppo di commercianti di via Cesare Battisti ha richiesto la chiusura al traffico, nonché l’interdizione alla sosta del tratto stradale di via Cesare Battisti che va dall’incrocio con via De Amicis fino all’inizio dell’area pedonale di piazza Muzii (via Quarto dei Mille), per tutto il periodo estivo e limitatamente ai giorni di giovedì, venerdì, sabato e domenica, dalle 18 alle 2».

«Tale richiesta», spiega il dirigente nella delibera, «viene presentata dagli esercenti presenti su detto tratto viario, allo scopo di rendere ancora più fruibile e attrattivo per i visitatori il transito pedonale con maggiori momenti aggregativi e ricreativi». «Si rileva», aggiunge il dirigente, «che l’interdizione al transito del tratto viario interessato non comporta disagi al traffico veicolare, in quanto le auto possono raggiungere via De Amicis percorrendo via Quarto dei Mille e piazza Muzii, quest’ultima posta a pochi metri di distanza da via Cesare Battisti».

La richiesta degli esercenti è stata quindi accettata quasi totalmente. È stato ridotto di un’ora, cioè fino all’una di notte, solo l’orario notturno di chiusura al traffico della strada.

Duro il giudizio espresso dal comitato Tranquillamente Battisti. «Questa è una marchetta politica a qualche esercente», dice il portavoce del comitato cittadino Federico Di Filippo, «ci chiediamo quale sia il ruolo del sindaco Marco Alessandrini, visto che lo avevamo diffidato alcune settimane fa dal ripetere anche quest’anno l’isola pedonale. Il primo cittadino non sta dunque esercitando il suo ruolo, l’assessore Giacomo Cuzzi e qualche suo collega la stanno facendo da padroni». E poi aggiunge: «Il dirigente comunale avrebbe dovuto prima verificare l’inquinamento acustico notturno, da noi lamentato. Invece, è stata addirittura ampliata la durata settimanale dell’isola pedonale. Tutto questo a danno di centinaia di residenti che vivono in quel tratto da chiudere e a beneficio di appena 5-6 esercenti».

I cittadini avevano già espresso la loro contrarietà nella diffida inviata al sindaco il 9 maggio scorso. «Consci della sua responsabilità e della sua attenzione in materia di salute pubblica», ha scritto il comitato, «la diffidiamo dal concedere qualsiasi proroga rispetto agli orari di apertura già previsti nell’ordinanza nel 2015 e, al contrario, la invitiamo a considerare seriamente maggiori restrizioni». «Diversamente», ha concluso il comitato, «saremo costretti a ricorrere alle autorità competenti per l’accertamento di danni e responsabilità, perché siamo fermamente convinti che la salute non possa essere oggetto di mediazione politica».

©RIPRODUZIONE RISERVATA