il lutto

Torre de' Passeri, addio ad Antonio Angelucci, capitano d’industria

Il fondatore del colosso della metalmeccanica Oma stroncato a 75 anni da una malattia: oggi i funerali nel suo paese

PESCARA. Figlio di una coppia di contadini dell’entroterra, ha cominciato a lavorare fin da ragazzino e ha fatto l’operaio. Poi, nel 1981, ha avuto l’intuizione della vita: mettersi in proprio e aprire un’azienda in un piccolo paese, Castiglione a Casauria, con 15 dipendenti. Antonio Angelucci è stato uno che si è sporcato le mani in mezzo a loro. A distanza di 35 anni, la ditta metalmeccanica Oma è diventata una società per azioni internazionale con quasi 800 dipendenti e 5 sedi in Italia. Il mondo dell’impresa abruzzese piange Angelucci, imprenditore che si è fatto da solo, capace di costruire un impero che ha superato i 100 milioni di euro di fatturato partendo da zero.

Originario di Torre de’ Passeri, Angelucci è morto all’età di 75 anni, stroncato da una malattia, nella sua casa di Castiglione a Casauria, proprio davanti alla sua ultima creazione, una cantina vinicola in contrada Vicenne. Quella cantina è stata un’altra sfida vinta: è nata per salvare dall’estinzione un vitigno autoctono, il Moscatello, e in una manciata di anni anche la scommessa dell’azienda agricola si è rivelata vincente: la cantina ha iniziato a esportare vino anche negli Stati Uniti, Canada, Giappone e in Cina dove lo spumante dolce Giogaia è stato un successo. È stato un imprenditore dalle mani d’oro che ha saputo tradurre le sue passioni in affari ed è proprio questo l’elemento che caratterizza il carisma di un visionario dell’impresa.

Oggi alle 10,30, nella chiesa della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie di Torre de’ Passeri, si terrà il funerale del capitano d’industria. Angelucci lascia due figli, Mauro, ex presidente della Confindustria di Pescara, e Giovanni: sono loro a guidare la Oma, sponsor principale del Pescara Calcio con il logo dell’azienda stampato sulle maglie della conquista della serie A. La Oma è nata come piccola ditta di provincia e, in poco tempo, è cresciuta allargando il proprio raggio d’azione all’impiantistica metalmeccanica: il primo stabilimento aperto è stato quello di Castiglione, poi, sono nati gli altri a Tocco da Casauria, Venezia, Massa Carrara e a Giurgiu in Romania. I cantieri della Oma, invece, sono sparsi nel mondo, dall’Austria al Brasile, Egitto, Libia, Qatar e Stati Uniti.

Per un uomo che ha costruito la sua fortuna senza appoggiarsi a nessuno è l’oggettività dei numeri a parlare e uno più di tutti basta a raccontare la dedizione di Angelucci per il lavoro: nel 2013 la Oma ha superato i 100 milioni di euro di fatturato.

Con la Oma passata ai figli, Angelucci ha trovato nel piccolo podere di famiglia un altro inizio e un’altra avventura imprenditoriale: è iniziato tutto con un campo sperimentale di Moscatello da appena mille metri quadrati, quasi una concessione al suo territorio per non vedere scomparire quell’uva locale, poi l’impresa è cresciuta fino a 22 ettari. Adesso, l’azienda agricola Angelucci, oltre al Moscatello, vanta anche produzioni premiate di Montepulciano, Pecorino e una linea dedicata ai prodotti tipici con neole al Moscatello, confettura e gelatine, panettoni e anche olio.

Angelucci ha legato il nome della famiglia anche alla solidarietà nei confronti di Telethon per la ricerca sulle malattie genetiche, dei donatori di sangue dell’Avis, della Fondazione Abo per lo sviluppo di progetti di ricerca contro il cancro, dell’associazione Gruppo di Solidarietà onlus di Pescara. Angelucci ha sostenuto anche lo sport: prima di approdare al Pescara, la Oma ha sponsorizzato una classica del ciclismo dei ragazzi, il trofeo Oma per Giovanissimi che si corre a Torre de’ Passeri, e la squadra di basket cittadina.

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