Una volante della questura di Pescara

PESCARA

Trovati i picchiatori dei 16enni rapinati in piazza Primo Maggio

Cinque mesi dopo l'agguato ai danni di tre ragazzi, le indagini della polizia portano all'arresto in carcere di un 20enne e alla denuncia di un minore

PESCARA. Aggrediti, picchiati e rapinati mezz’ora prima della mezzanotte, mentre fanno due chiacchiere nei giardinetti di piazza Primo Maggio, a due passi dal mare, a Pescara. Era la sera del 6 luglio scorso. Quel giorno, tre ragazzi sedicenni vengono avvicinati da due coetanei mai visti prima. Dietro la solita, banale scusa di chiedere una sigaretta, si manifestano subito le cattive intenzioni dei nuovi arrivati. Gli sconosciuti passano in un attimo alle vie di fatto: dapprima frugano nelle tasche di uno dei tre ragazzi, che nel tentativo di difendersi viene colpito pesantemente con calci e pugni, minacciato con un coltello puntato sul fianco; poi si accaniscono con un altro degli amici seduti ai giardinetti. Lo colpiscono con uno schiaffo e gli soffiano 150 euro che il giovane teneva nel portafoglio. Ottenuto il denaro, gli aggressori si dileguano. I sedicenni sono invece costretti a curarsi le ferite in ospedale. Qui vengono subito raggiunti dai genitori, preoccupatissimi per le conseguenze della vile aggressione subita dai loro figli. Parte la denuncia al 113 e si avviano le indagini.

Sono passati quasi cinque mesi da quella orribile serata di luglio e oggi il quadro sembra finalmente più chiaro. I due autori, dei quali uno è minorenne, sono stati identificati. Il più grande ha 20 anni compiuti da poco, M.O. sono le iniziali del suo nome, ma ha già alle spalle un precedente per rapina che risale a quando non aveva ancora compiuto la maggiore età. Ora gli viene contestato il concorso in rapina, ipotesi di reato aggravata dal fatto di averlo  commesso con un'altra persona, approfittando di circostanze tali da ostacolare la pubblica e la privata difesa. Sul 20enne pendono anche le accuse di porto di coltello in luogo pubblico e di lesioni volontarie. Per lui, nonostante sia giovanissimo, il giudice ha deciso di applicare la misura della custodia cautelare in carcere, che gli è stata notificata nella casa circondariale di San Donato dove già si trovava perché, qualche giorno fa, è evaso dai domiciliari. Agli arresti il 20enne era finito per un’altra rapina, quella commessa ai danni di due minorenni, in via Regina Margherita, con la complicità di un 23enne romeno, da tempo residente in Italia, a sua volta arrestato dalla polizia per altre due aggressioni a giovanissimi, avvenute lo scorso 2 giugno. (f.c.)

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