Pescara

Truffa del Superbonus, prosciolto il commercialista Bucciarelli. A processo l’amministratore della società

14 Novembre 2025

Pescara, inchieta per evasione fiscale, falso e riciclaggio. Nel mirino della Procura, atti “ gonfiati” per tre cantieri aperti a Casalbordino

PESCARA. Processo fissato al 22 gennaio prossimo per due imprenditori accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (in relazione ai lavori del superbonus 110), evasione fiscale, falso e riciclaggio. Lo ha deciso ieri il gup Francesco Marino che ha però deciso di stralciare la posizione del terzo imputato, il commercialista Giulio Bucciarelli accusato solo di falso che, assistito dall’avvocato Luigi Moretta, è stato prosciolto. Disposto invece il rinvio a giudizio per Massimiliano Nembrini e Andrea Presenza (entrambi difesi dagli avvocati Luigi Moretta e Alessandra Cappa).

Il giudice ha poi rigettato la richiesta di dissequestro dei beni avanzata dai due legali, in quanto a suo parere sussiste ancora la rilevanza probatoria relativa alla eventuale responsabilità dei due imputati che dovranno comparire davanti al collegio. Titolare dell'inchiesta era il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini che aveva formalizzato le accuse anche in base al lavoro svolto dalla guardia di finanza che aveva messo nel mirino le attività della società Ediles srl (con sede a Pescara), amministrata da Nembrini, che risponde di evasione fiscale per circa 110mila euro, truffa aggravata e riciclaggio. Questi ultimi due reati in capo anche a Presenza (membro del cda della stessa società) che non risponde di evasione fiscale, ma che ha il reato di falso, in qualità di progettista.

La procura aveva svolto indagini su tre cantieri di Casalbordino per i quali i due imputati sotto processo avrebbero prodotto, a sostegno degli atti istruttori necessari per le erogazioni del contributo pubblico, «atti gonfiati negli importi e con quantità eccedenti refluiti nel computo metrico allegato al progetto esecutivo in difformità dei materiali effettivamente impiegati nelle opere ammesse a contributo». Così facendo, secondo l’accusa, i due avrebbero «indotto in errore l’Enea e l’Agenzia delle entrate nella quantificazione del credito da erogare».

Il riciclaggio è in relazione al fatto che gli imputati «provvedevano a trasferire, senza documenti giustificativi, ed in via meramente distrattiva, le somme di denaro percepite a seguito della cessione del credito relativo al superbonus 110, in attività economiche/imprenditoriali a loro stessi riconducibili o ad avvantaggiarsene per scopi meramente speculativi e finanziari». Soldi che sarebbero finiti sui conti personali di Presenza e Nembrini, come accertato dalla finanza.

Delle parti offese individuate dalla procura, si è costituito parte civile solo Fiorenzo D’Agostino (assistito dall’avvocato Umberto Del Re di Vasto), mentre sono risultati assenti il ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Agenzia delle Entrate e il Comune di Casalbordino. I difensori avevano chiesto per tutti il non luogo a procedere e il dissequestro dei beni.