La guardia di finanza di Pescara

PESCARA

Truffa delle ambulanze, costi gonfiati e denunce

Indagine della guardia di finanza mette in luce anche rimborsi, chiesti e ottenuti dalla Asl, per persone decedute da mesi

PESCARA. Costi gonfiati e persino addebiti per trasporti di persone che risultavano decedute da mesi. E’ quanto emerge da un’indagine della guardia di finanza, già ribattezzata come le truffa delle ambulanze. Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Pescara ha chiuso in questi giorni un’attività di polizia giudiziaria che si è concentrata su servizi e interventi di soccorso in emergenza 118, sui cosiddetti trasporti secondari-infermi e in particolare quelli per i pazienti dializzati. Questi ultimi, nella maggior parte dei casi, vengono affidati ad associazioni ed enti esterni convenzionati con le Asl. Dagli accertamenti delle fiamme gialle, risulta che un organismo di volontariato avrebbe proceduto sistematicamente a indicare costi per trasporti dei pazienti in misura notevolmente superiore. Si parla di molteplici trasporti singoli che, in realtà, sarebbero stati effettuati in modo cumulativo e  persino prestazioni per persone che risultavano decedute da mesi. In un caso, l’Asl di Pescara avrebbe rimborsato il servizio a un utente che, a causa di un evento traumatico, era stato trasportato da una località fuori regione dove si trovava in vacanza al proprio domicilio. Le somme illecite rendicontate e liquidate dalla Asl, secondo la finanza, nel solo anno 2017, ammonterebbero a 40mila euro. L’indagine ha impedito che l’attività si protraesse nel tempo, provocando ulteriori danni alle casse pubbliche. I responsabili sono stati segnalati alla magistratura per truffa aggravata ai danni dello Stato e l'organismo di volontariato segnalato per violazione della normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti. Del danno erariale emerso dalle indagini, è stata informata la procura regionale della Corte dei Conti dell’Aquila.

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