Vertenza Cir, appello al ministero

Tocco da Casauria, il caso della controllata Ir preoccupa Lattanzio e i sindacati

TOCCO DA CASAURIA. Il sindaco Luciano Lattanzio e i rappresentanti sindacali della Fiom Cgil, con il delegato Gino Marinucci, hanno portato ieri al tavolo di lavoro regionale, con il vice presidente Giovanni Lolli, la vertenza della Compagnia italiana rimorchi Cir, alla quale si lega inscindibilmente il caso della Italiana rimorchi (Ir), quota societaria della Cir acquistata dalla holding metalmeccanica polacca Wielton.

Lattanzio ha voluto accanto a sé anche i sindaci di Torre de' Passeri Piero Di Giulio, di Lettomanoppello Giuseppe Esposito e di Castiglione a Casauria Gianluca Chiola, i centri di provenienza della maggior parte degli 88 lavoratori licenziati dalla Cir. Il motivo dell'incontro era focalizzato principalmente sull’impossibilità di instaurare un rapporto conoscitivo con i dirigenti della Ir (ieri assenti benché convocati) che al momento impiega circa 45 lavoratori di cui una quindicina di stranieri.

«Questa è mancanza di cortesia istituzionale da parte di Ir», ha detto Lattanzio, «è anche un modo per la proprietà di sfuggire dalle proprie responsabilità. Secondo quanto stabilito, entro il 31 dicembre 2015, la nuova proprietà avrebbe dovuto assumere 15 persone e altri da reinserire entro il 2017. Concordo per un'azione forte, energica e rigorosa, che coinvolga il ministero dell'Industria e dello sviluppo economico (Mise)».

È quanto ha sostenuto anche Lolli: «Ho convocato questo incontro perché c'è un elemento di preoccupazione testimoniato da un'assenza che dura da mesi. A Tocco si sta smantellando la Cir senza tener conto del reinserimento dei lavoratori stante oggi una ripresa del mercato che interessa questo settore produttivo. Abbiamo sottoscritto un accordo. L’assenza di oggi dimostra che il rischio vero sia una pura operazione commerciale di acquisizione di marchi, nulla di quello che avevamo stabilito. Ora deve essere lo Stato ad entrare in gioco, non vedo un'altra soluzione».

«Prendiamo atto che con la proprietà Ir non si può più parlare, visto che non si degnano neppure di rispondere al telefono», ha aggiunto Marinucci, «per cui ci organizzeremo di conseguenza, anche con azioni dimostrative di un peso. Alcune nostre fonti riferiscono che stanno smontando alcuni reparti ex Cir. Solleciteremo anche un incontro con il curatore fallimentare Rossi». «Non è ammissibile», conclude il sindacalista, «che, a fronte di un accordo garantito anche dalla Regione, vada avanti un percorso incontrollato di smantellamento di macchinari e attrezzature produttive». (w.te.)

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