Via Foscolo e via Caboto: zero euro Il caso della Provincia 5 anni fa

PESCARA. Canone zero, o di pochi spiccioli. Anche Pescara ha avuto la sua affittopoli, esattamente cinque anni fa, e a tal proposito venne aperta un'indagine interna all'ente Provincia. Nel mirino...

PESCARA. Canone zero, o di pochi spiccioli. Anche Pescara ha avuto la sua affittopoli, esattamente cinque anni fa, e a tal proposito venne aperta un'indagine interna all'ente Provincia.

Nel mirino finirono, infatti, immobili ceduti in locazione a prezzi inferiori a quelli di mercato, o addirittura gratis. L'allora presidente Guerino Testa istituì appositamente una commissione e dai riscontri che vennero effettuati risultò che si trattava di contratti stipulati in un'epoca precedente alla sua amministrazione.

Saltò fuori, ad esempio, che in via Foscolo c'erano 11 appartamenti di proprietà dell’ente Provincia, tutti affittati ad associazioni o privati cittadini, per molti dei quali non era previsto nemmeno un euro di canone.Situazione analoga venne scoperta in via Caboto, nelle vicinanze del lungofiume. Anche lì, appartamenti in locazione a costo zero o a prezzi ridotti: da 1.069 a 1.433 euro all'anno.

Affitti agevolati anche alle associazioni senza scopo di lucro. Da 270 euro l'anno, a nessun canone. Anche case cantoniere e terreni risultarono super convenienti, con canoni anche da 100 euro per tutto un anno.

Ma in quell'occasione il Pd, alla cui amministrazione era imputata la stipula dei contratti, si difese dicendo che la Provincia non è un'agenzia immobiliare e il suo scopo non è lucrare sugli immobili.

In particolare, il partito di centrosinistra puntualizzò di non aver fatto alcun favoritismo, ma di aver solo consentito ad associazioni che vivono di volontariato di avere una sede e quindi di aver perseguito un obiettivo sociale lasciandole a canoni bassi o addirittura a zero.

In quella occasione i democratici difesero con forza le scelte politiche fatte al tempo, dicendo che per le abitazioni di via Foscolo e via Caboto con gli assegnatari degli immobili erano aperti contenziosi che duravano da trent'anni.

Qualcuno di loro vinse la causa e altri, nel corso degli anni, divennero proprietari delle abitazioni. Quanto alle case cantoniere, i vecchi edifici trasferiti dall'Anas alla Provincia sono stati occupati da dipendenti dell'ente, che si sono accollati nel tempo tutte le spese di ristrutturazione e le hanno rese abitabili.

Paola Toro

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