Zeman: Di Primio? Non sopporto l'ignoranza

Il tecnico: «Il sindaco di Chieti mi ha definito rom, così dimostra di non conoscere le etnie»

PESCARA. «Quello che più temo è l'ignoranza. Il sindaco voleva offendere me o i rom?». Zeman evita di buttare benzina sul fuoco, non parla esplicitamente di affermazioni razziste, ma la sua replica al sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, non per questo è meno tagliente.

A Di Primio che in una trasmissione tv sulla vicenda rifiuti aveva detto che non intendeva consegnare il premio Prisco (ancora da assegnare) al tecnico pescarese, definendolo "un rom", il tecnico boemo ha dedicato poche parole nella conferenza stampa prepartita. Ma severe. «Il sindaco fa polemica forse pensando di fare qualcosa di buono per il suo popolo, magari anche per prendere più voti. A me non interessa perchè lo fa, però ci sono cose, atti che mi danno fastidio. Una di questi è l'ignoranza. In questo caso sulle etnie...».

Sistemata la questione politico-razziale col sindaco di Chieti, che comunque ha chiesto in qualche modo scusa per la brutta "scivolata", Zeman ha commentato altrettanto sbrigativamente il capitolo relativo al 3-0 al Torino per il black out allo stadio di Padova (che aveva vinto sul campo 1-0) lo scorso dicembre. «Il giudice sta lì per giudicare, spero e penso che l'abbia fatto solo nel rispetto dei regolamenti», ha detto Zeman, «ma spero anche che non servano altri tre mesi per deecidere sul ricorso, perché si andrebbe davvero a interferire col finale di campionato».

Passando finalmente al calcio giocato, Zeman spiazza ancora tutti sulla richiesta di un commento sull'esito delle partite giocate sabato scorso. Su Juve Stabia-Torino, in particolare, il trionfo del non gioco.

«Non le ho viste, siccome di solito sto in campo», si è "difeso", non ho l'abbonamento per le partite della B. Del resto noi dobbiamo pensare solo a vincere le nostre di partite, poi vedremo cosa avranno fatto le altre».

Ok, ma sulla base dei risultati si è fatta un'idea sui punti necessari per chiudere in testa?
«Tutti quelli possibili. Non ho mai creduto alle tabelle, un punto qui, tre lì. E se poi succede il contrario? Certo in testa c'è folla, spero che da qui alla fine qualcuno si fermi. Naturalmente non noi».

Pensa che il Pescara sia tornato nella migliore condizione fisica per la volata finale?
«In realtà credo che non l'abbia mai persa, ma ci sono anche gli avversari che non sempre ti fanno fare quello che vuoi. Di solito verso la fine si cala, ma per ora vanno tutti forte. Vedremo. Noi stiamo bene, questi sul piano fisico li posso rovinare solo io».

Infine, l'avversario di oggi, il Brescia. Allenato da quel Calori che è stato a un passo dal sedere sulla panchina del Pescara prima che il boemo dicesse sì.
«E forse il Pescara ora s'accorge che ha sbagliato», scherza Zeman, «visto che il Brescia con Calori sta facendo benissimo, ha fatto una lunga striscia positiva e pure col Padova anche se ha perso ha giocato bene».

Come altre squadre, tipo Juve Stabia, Sassuolo e Reggina, si schiera a cinque in copertura. Prevede barricate?
«È una squadra che cura molto sulla fase difensiva ma guardando le ultime partite si vede che il gioco punta sul collettivo. È diversa rispetto all'andata, con Calori ha trovato equilibri giusti, nel ritorno ha fatto punti quasi come noi».

Si aspetta due punte o El Kaddouri dietro un'unica punta.
«El Kaddouri fa qualità, non lo vedo in copertura. Ma non devo mica essere io a consigliare il modulo a loro».

Si prevede il record stagionale di spettatori. Il fenomeno Pescara continua a generare entusiasmo.
«Sono contento che la squadra sia molto seguita, spero che il pubblico ci dia la spinta come le altre volte. Noi cercheremo di meritarcelo dando come sempre il meglio». (w.n.)

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