Zona rossa, cinque paesi blindati: respinte tutte le richieste d’uscita 

“No” a centinaia di domande. In pochi riescono a entrare: barriere e controlli agli ingressi dei comuni Salgono a 79 i contagiati, 65 dei quali residenti a Penne. Preoccupazione per le aziende alimentari

PENNE. L’area vestina ha vissuto ieri il suo primo giorno di barriera sanitaria ristretta. Nessun residente nei comuni “zona rossa” ha ricevuto l’ok a uscire dal territorio. Al municipio di Penne, in particolare, sono tantissime le richieste arrivate per avere il via libera all’ingresso o all’uscita. «Abbiamo risposto a circa 420 domande», spiega il vice sindaco di Penne Vincenzo Ferrante, «come previsto, quelle per uscire dal territorio di Penne non sono state accordate, mentre sono stati concessi gli ingressi a tutti coloro che ne avevano il diritto».
Il permesso d’uscita dai territori della zona rossa è concesso esclusivamente al personale sanitario, ai volontari e funzionari della Protezione civile nazionale e regionale, alle delle forze di polizia, del corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché delle forze armate nell’esercizio delle proprie funzioni. Uscite accordate anche in presenza di condizioni di comprovate ragioni di salute certificate (ricovero ospedaliero, stato di gravidanza, patologie che necessitano visite o cure indifferibili).
A Farindola sono state oltre 50 le autorizzazioni all’entrata rilasciate dal sindaco Ilario Lacchetta. «In uscita abbiamo ricevuto 15 richieste ufficiali, ma tutte sono state respinte», chiarisce Lacchetta, «ho indirizzato alla Regione la necessità di chiarire alcuni aspetti dell’ordinanza riguardo le categorie che possono lasciare la zona rossa, penso in particolare gli operatori della filiera agroalimentare».
Al primo cittadino di Picciano Enzo Catani sono invece pervenute 30 richieste complessive, la maggior parte delle quali da cittadini residenti fuori dalla zona rossa, che avevano bisogno di entrare per scaricare merce o per lavorare in attività per le quali non è stata prevista la chiusura. A Civitella Casanova sono arrivate una ventina di richieste d’ingresso, mentre a Montebello di Bertona il sindaco Gianfranco Macrini ha fatto sapere di aver ricevuto 12 richieste per entrare e di aver concesso l’autorizzazione solo a 4 di queste. «Ho ricevuto anche 10 richieste per uscire da Montebello, ma nel rispetto dell’ordinanza regionale vigente non ho concesso nessuna uscita».
L’AGROALIMENTARE. Tante aziende agricole e allevatori hanno lamentato problemi nel fare rifornimenti per terreni e bestiame. Un settore che rischia di pagare oltremodo l’emergenza sanitaria. «L’epidemia di Covid-19», dice il segretario regionale Confsal Abruzzo Carlo Frascari, «ha indotto le autorità sanitarie e politiche a istituire la zona rossa in varie aree che già soffrono di profonde crisi socioeconomiche e che certamente, a causa delle disposizioni molto rigide, rischiano un grave tracollo che investirà l’intero tessuto sociale e produttivo. A farne le spese saranno», prosegue Frascari, «soprattutto le medie e piccole imprese, oltre che l’intero mondo dell’artigianato spesso unica fonte di reddito per le famiglie».
CONTROLLI A PENNE. La polizia locale di Penne, guidata dal capitano Natalino Matricciani, ha fatto sapere che dal 20 marzo ha eseguito 350 controlli su strada per verificare il rispetto delle misure previste dai decreti del Governo e dall’ordinanza della Regione. Nessun cittadino è stato sorpreso in un’infrazione. Controlli anche da parte dei militari della compagnia dei carabinieri di Penne.
CONTAGI. Salgono a 79, 65 dei quali sono residenti a Penne, i pazienti positivi al coronavirus accertati sul territorio comunale del capoluogo vestino, secondo l'ultimo bollettino diramato dal servizio Prevenzione e tutela della salute della Regione Abruzzo. Dai test effettuati la scorsa notte nel laboratorio di Pescara, sono risultati positivi al Covid-19 altre due persone che vivono a Penne. A Farindola sono invece sei i positivi, mentre a Montebello di Bertona sono cinque. I casi ufficiali di positività al coronavirus a Civitella Casanova sono 14, tra i quali una 61enne morta.
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