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6 FEBBRAIO

Oggi, ma nel 1960, in tutta Italia, dominava la hit parade nazionale dei singoli, “Guarda che luna”, del cantautore torinese Ferdinando “Fred” Buscaglione, morto, a Roma, tre giorni prima, il 3 febbraio, a 38 anni.

Si era schiantato con la sua Ford Thunderbird lilla, contro un camion Lancia Esatau 864, carico di porfido, guidato da Bruno Ferretti, di 24 anni, all’incrocio tra via Giovanni Paisiello e Largo Bonifacio Asioli, rientrava, nella notte, all’hotel Rivoli, dove alloggiava, dopo essersi esibito in un locale di via Margutta.

Il 24 febbraio successivo uscirà, nelle sale cinematografiche, “Noi duri”, il suo ultimo film, finito di girare a ridosso dell’incidente fatale, con la partecipazione di attori del calibro di Paolo Panelli, Mario Castellani, Gianfranca Gabellini “Scilla Gabel”, sua storica amante, Antonio de Curtis “Totò”, diretto da Camillo Mastrocinque.

“Guarda che luna” rimarrà uno dei gradi successi insieme a “Che bambola”, disco rilasciato dalla casa discografica Cetra, di Torino, il 22 ottobre 1955, in formato 78 giri, suonato insieme all’orchestra Asternovas. E insieme al tormentone, “Eri piccola così”, del 1958. “Guarda che luna”, aveva già chiuso la classifica italiana dei vinili più venduti, il 31 dicembre 1959, anno dell’uscita, in dodicesima posizione, dopo aver raggiunto il gradino più basso del podio.