Alla fine c’è la beffa: esame play off fallito 

A due minuti dal termine il pareggio (in inferiorità numerica) di Clemenza Dopo i 4’ di recupero indicati dall’arbitro arriva la rete dell’ex Soddimo

Il veleno nella coda. Una beffa per il Pescara che crolla all’Arena Garibaldi quando l’orologio è già oltre i quattro minuti di recupero indicati dall’arbitro Minelli di Varese. È Danilo Soddimo a piegare la resistenza dei biancazzurri, uno che con il Pescara ha festeggiato due promozioni in passato e che ieri sera è entrato a quattro minuti dalla fine segnando oltre il recupero la prima rete in maglia nerazzurra. Il Pisa ha meritato la vittoria per quello che ha fatto vedere nell’arco della partita. Oggettivamente ha mostrato qualcosa in più. Ma quando trovi la rete del pareggio, pur in inferiorità numerica, a due minuti dalla fine e poi cadi all’ultimo assalto avresti voglia di spaccare tutto. E di gridare alla beffa. Invece, a mente fredda sarebbe il caso di rimuginare su una prestazione che non ha bissato quella di sabato scorso. Qualche riflessione sui gol presi andrebbe fatta. Qualche consiglio Legrottaglie farebbe bene a darlo al baby Bettella che ha lasciato i compagni in dieci dopo un’ora a causa di un secondo cartellino giallo rimediato, addirittura, per un fallo in attacco. Un’ingenuità colossale non degna di un difensore per cui si immagina un futuro luminoso. Ma l’analisi della seconda partita post Covid non può prescindere dall’inconsistenza della manovra d’attacco. Sterile. Per lunghi tratti il Pescara ha manovrato anche abbastanza bene fino alla trequarti per poi tornare indietro, perché incapace di trovare spazi o di sfondare il muro nerazzurro. Zero. Questa volta la “banda bassotti” lì davanti non ha funzionato. Non è stata incisiva. Partita a porte chiuse per i tifosi, non per l’ex ct azzurro Marcello Lippi che era in tribuna.
Una serata storta in linea con la tradizione che ha sempre visto il Pescara incapace di vincere a Pisa. E così l’unico pescarese felice nella notte dell’Arena Garibaldi è Luca D’Angelo, il tecnico dei toscani che sorpassano i biancazzurri in classifica. La partita è vissuta molto dei duelli lungo la fascia visto che entrambi gli allenatori hanno scelto il 3-5-2 come modulo iniziale. Ma Lisi ha avuto una marcia in più rispetto a Zappa e dall’altra parte Crecco ha sofferto Belli. E proprio i due esterni del Pisa hanno costruito l’azione dell’1-0 al 16’: cross di Lisi da sinistra, dall’altra parte Belli di testa ha incrociato sul secondo palo battendo Fiorillo. Il Pisa è sembrato più pimpante; il Pescara ha giocato, ma senza fare male. Gli unici pericoli sono arrivati dai colpi di testa (di poco a lato) di un difensore, Scognamiglio, sugli sviluppi di calcio da fermo e da una conclusione dalla distanza di Zappa. E basta. Fino all’espulsione di Bettella dopo un quarto d’ora della ripresa. Il Pescara è apparso impotente, in dieci servirebbe un guizzo per rientrare in partita. Che sembrava avviarsi stancamente verso la fine senza riservare altre sorprese. Invece, ecco due brividi. A due minuti dalla fine la prodezza di Clemenza, un sinistro dal limite con palla all’incrocio. Una perla che sembrava premiare la tenacia con cui il Pescara quantomeno è rimasto in partita fino alla fine senza crollare. Nessun premio, però, perché la beffa era in agguato. Soddimo - appena entrato - dal limite ha servito Pinato sulla sinistra e poi è andato a raccogliere il pallone sotto porta per depositarlo in rete. Tutto facile davanti alle belle statuine biancazzurre. Niente salto di qualità, esame play off fallito. Da lunedì sera (contro l’Empoli che ha pareggiato in casa contro il Benevento) sarà meglio pensare a mettere in ghiaccio la salvezza. Cinque punti in più della quint’ultima e quattro in meno dalla zona play off a otto giornate dalla fine: quella di Pisa è un’occasione gettata alle ortiche. Peccato.
@roccocoletti1. ©RIPRODUZIONE RISERVATA