serie c - l’uomo mercato racconta l’operazione machìn a gennaio 

Antonelli: «Io, Galliani e Berlusconi per me è un master da dirigente»

PESCARA. Barricato in casa a Vimercate, in provincia di Monza, a pochi chilometri dalle zone più colpite dal coronavirus. Il pescarese Filippo Antonelli, direttore sportivo del Monza, capolista del...

PESCARA. Barricato in casa a Vimercate, in provincia di Monza, a pochi chilometri dalle zone più colpite dal coronavirus. Il pescarese Filippo Antonelli, direttore sportivo del Monza, capolista del girone A di serie C, racconta le sue giornate in quarantena. La pandemia ha momentaneamente interrotto la sua meravigliosa avventura in Brianza accanto ad Adriano Galliani e Silvio Berlusconi. Insieme agli ex dirigenti del Milan stellare degli anni passati ha messo a disposizione del tecnico Christian Brocchi un organico super che non avrà problemi a salire in B. A gennaio la rosa è stata impreziosita da nuovi innesti, tra i quali Josè Machìn, strappato al Pescara, che in caso di promozione la società dovrà riscattare versando al Parma circa 4 milioni di euro.
Antonelli, come è la situazione in Brianza?
«Si respira una brutta aria, nonostante ci siano ospedali e strutture sanitarie all’avanguardia ogni giorno si contano tanti contagi e numerose vittime. Mi auguro che in Abruzzo non si arrivi mai a simili cifre».
Stop ai campionati e agli allenamenti. La stagione riprenderà?
«Ora nessuno può dirlo, prima bisogna sconfiggere il virus, poi si penserà a come terminare i tornei».
A 11 giornate dalla fine il Monza ha 16 punti di vantaggio sulla Carrarese che è seconda. Un ruolino da record.
«Siamo contenti del cammino, con questo stop forzato ci siamo resi conto di aver fatto qualcosa di straordinario. Tuttavia, quando si tornerà a giocare dovremo continuare a pedalare fino al traguardo».
Com’è lavorare accanto a Galliani?
«È come se stessi svolgendo un master per dirigenti sportivi. È un’occasione irripetibile, cerco di imparare in fretta da un professionista che ha fatto la storia del calcio. Nonostante abbia vinto tutto in carriera, Galliani conserva una passione indescrivibile e ha lo sguardo sempre rivolto al futuro. Ripete spesso: “Mai stare fermi, soprattutto quando si vince. Le vittorie aiutano a ragionare meglio e a prendere le decisioni più giuste”«».
Sente la pressione di Berlusconi?
«Certo, è il presidente più titolato al mondo, lavorare per lui è una grande responsabilità, però la vivo con positività ed entusiasmo. La proprietà ha fatto sforzi enormi, la pressione è legittima e ti spinge ogni giorno a dare il massimo».
Il Cavaliere interviene su questioni tattiche?
«Diciamo che si limita a dire che dobbiamo vincere tutte le partite con almeno tre gol di scarto», sorride, «giocando bene e tirando tante volte in porta! È un esteta del pallone e vuole che il pubblico si diverta a vedere giocare il Monza».
Nei giorni scorsi si è parlato di una trattativa per portare Ibrahimovic in maglia biancorossa. Cosa c’è di vero?
«Come ho già detto, con la nostra proprietà può accadere di tutto. Abbiamo forti ambizioni».
Il passaggio di Machìn al Monza ha fatto arrabbiare tanti suoi concittadini. Lo sa?
«Sì. L’arrivo di Machìn fa parte del programma che, si spera, dovrà portarci in A al più presto. Si è creata l’opportunità di giocare di anticipo e non ce la siamo fatta scappare. Mi dispiace per i tifosi del Pescara, ma non potevamo prendere un calciatore e lasciarlo a un altro club fino a giugno. Aggiungo che per il Delfino era difficile, se non impossibile trattenerlo, visto che il cartellino è di proprietà del Parma. Chiaramente, mi auguro che il Pescara riesca a risalire la classifica, sono pescarese e grande tifoso biancazzurro. Quando si tornerà in campo rientreranno giocatori fondamentali, tra i quali Zappa, Tumminello e Pucciarelli, e sono convinto che la squadra si tirerà fuori dai guai». (g.t.)
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