Batticuore Brasile

29 Giugno 2014

Il Cile lotta e si arrende soltanto ai calci di rigore

Il Maracanazo può attendere, il Mineirãzo aleggia a lungo su Belo Horizonte ma alla fine non si concretizza. Il dio del pallone stavolta bacia il Brasile sulla fronte; i tiri più importanti del Cile baciano invece i legni della porta avversaria e il Mondiale salva all’ultimo respiro la sua squadra più attesa. All’Estadio Mineirão la squadra di Felipe Scolari vince solo dopo i calci di rigore, dopo 120 minuti di emozioni, sofferenza e porte del destino che si aprono, si chiudono e girano come impazzite.

Finisce sul palo il rigore decisivo calciato dal cileno Jara; era finita sulla traversa la bordata di Mauricio Pinilla, nell’ultimo minuto dei supplementari, che avrebbe fatto diventare il giocatore del Cagliari un eroe nazionale. Ma tra possibile eroe e grande sconfitto, nelle sliding doors di Belo Horizonte, Pinilla imbocca suo malgrado la seconda via, mandando il suo tiro dal dischetto a sbattere sul corpo di Julio Cesar. Il portiere del Brasile, lui sì, è il protagonista del giorno, con due penalty parati (l’altro su Sanchez) e un intervento decisivo su Aranguiz nei tempi regolametari, a quattro anni di distanza dalla prova così così che costò al Brasile l’eliminazione in Sudafrica nel quarto di finale contro l’Olanda.

L’intero Brasile tira un sospiro di sollievo (Blatter pure) e può mandare fuori il fiato trattenuto per 120 lunghissimi minuti. Il Cile torna a casa incredulo per non essere riuscito a salire, solo per un po’ di sfortuna, sul treno più importante della sua storia.

Il match si era aperto bene, per i padroni di casa. Già al 19’ su un angolo dalla sinistra, Luiz sfugge alla marcatura e mentre sta per raccogliere la spizzata a centro area di un compagno viene anticipato dal cileno Jara, che di tacco manda la palla nella sua porta. Per i brasiliani sembra tutto facile, ma il gol incassato fa bene al Cile. Vidal e compagni guadagnano metri e fiducia e riescono a pareggiare poco dopo la mezz’ora sfruttando un vero e proprio regalo della difesa avversaria: da un fallo laterale per il Brasile, Hulk si fa rubare palla, Vargas non ci pensa su un attimo e serve in area Sanchez, che controlla e con un diagonale di piatto destro manda la palla a depositarsi lentamente alle spalle di Julio Cesar. Il Brasile reagisce bene e torna a comandare le operazioni, anche perché il Cile commette troppi errori in fase di uscita nella zona mediana. L’occasione vera, prima del riposo, capita però ad Aranguiz, che si trova tra i piedi la palla buona a pochi passi da Julio Cesar ma Luiz compie un grande intervento e chiude in angolo.

Nella ripresa Neymar si spegne. Al 10’ Hulk va in gol con un guizzo in area, ma l’arbitro Webb vede un fallo di manodell’attaccante (in verità piuttosto dubbio) e annulla. Il Cile sale di tono e al 20’ serve il miglior Julio Cesar per respingere una bordata di Aranguiz a colpo sicuro da pochi metri. Il Brasile si sveglia di colpo e crea tre palle gol: prima Jo cicca malamante da due passi su cross di Hulk; poi Neymar colpisce troppo centrale di testa; infine Hulk scarica il suo destro ma Bravo risponde alla grande. Supplementari in apnea e nessuna occasione sino al 119’. Poi la traversa dice no a Pinilla e tutte le porte scorrevoli iniziano a girare per il Brasile. Che ora sa di avere la fortuna dalla sua .

@andreasini78

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