Caso scommesse: le minacce a Fagioli e la gogna mediatica. Il calciatore: “Ho già pagato, basta”

Le minacce, uscite sui giornali in settimana, pronunciate da un certo Nelly, personaggio misterioso di Roma che gestisce un sito illegale di scommesse, e le dichiarazioni su instagram del giocatore: “La stampa mi rimette alla gogna”
MILANO. Minacce e nuovi giocatori coinvolti. È quanto emerge dalle intercettazioni dell’indagine della procura di Milano, ripresa da quella della procura di Torino, e che pone una nuova luce sul tema delle scommesse illecite che ha sconvolto il calcio italiano. Nelle intercettazioni si può notare che, una volta entrati nel sistema, i calciatori diventavano a loro volta vittime per i debiti contratti. Per intenderci, Nicolò Fagioli era esposto con l'organizzazione presso la quale effettuava le scommesse illegali per circa 2,8 milioni di euro. Dalle intercettazioni è evidente che fosse sotto minaccia da parte di questa organizzazione e come questo influisse, ovviamente, sul rendimento in campo ai tempi della Juventus. In particolare le minacce a Fagioli sono pronunciate da un certo Nelly, personaggio misterioso di Roma che gestisce un sito illegale di scommesse.
Nelly scrive a Fagioli: “Fagioli, lo giuro sui miei figli, se entro mercoledì non ho i soldi vengo a Torino e ti faccio smettere di giocare. Ti levo pure la penna per firmare i contratti”. Per il centrocampista della Fiorentina però, il debito si è fatto molto grande, e allora prova a difendersi: “(una cifra del genere, ndr) non la guadagno nemmeno in un anno. So che questo è il vostro lavoro ma mi dovete dare il tempo di rientrare. Ho l'ansia della partita, ma come faccio...” e cerca aiuto dal suo agente Marco Giordano: “Ciao Marco, riguardo quella situazione purtroppo ti devo dire che veramente non riesco più a resistere. Ho fatto i danni e non so più come gestirla. Anche alla Juve hanno capito che c’è qualcosa che non va, e che così non ho la testa per giocare. Ma è la verità, mi minacciano e non ho più tempo, nè scuse”.
Fagioli poi, affida le sue parole ad un lungo post pubblicato sul suo profilo Instagram: "Ho pagato il mio debito con la giustizia. Con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più. - scrive - Ho raccontato della mia patologia, seria, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa. Quella stessa stampa che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle, ma che oggi mi rimette alla gogna. Ancora una volta. Ho sopportato il peso di aver commesso qualcosa di brutto. Di aver deluso tutte le persone che credevano in me". "Ormai non è certo una novità: senza alcun vittimismo, ho passato un periodo buio, ho sofferto di una brutta patologia e questa non è assolutamente una giustificazione - aggiunge - Ma vedere ora tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo rivivere quei fantasmi. No, stavolta tutto questo non è giusto. Ho sbagliato, ho pagato, senza aver fatto male a nessuno se non a me stesso e alle persone accanto a me. E come ogni persona che sbaglia e paga, ho tutto il diritto di rialzarmi. Tutti, anche chi scrive oggi, possono cadere e commettere errori. L'importante è saperlo riconoscere e credo che la forza di un uomo stia nel sapersi rialzare". Fagioli prosegue: "Avevo 19 anni all'epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me. Me ne sono pentito, ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la vorrei cogliere, avendo già scontato tutto ciò che dovevo scontare. Chiedo rispetto adesso, dopo aver affrontato un processo, preso una giusta condanna. Chiedo scusa a tutti i colleghi, a tutti gli amici che, a causa dei miei errori si trovano, loro malgrado coinvolti o nominati - anche se solamente in una riga di giornale - in questa situazione solo per avermi aiutato. E ringrazio la Fiorentina, la Juventus, gli amici e la mia famiglia, che non hanno mai smesso di supportarmi e aiutarmi in un momento diffcile. Anche se li ho sicuramente delusi. Non ritornerò più sull'argomento, adesso devo solo pensare a dare il massimo sul campo".