D’Aversa dimentica la testata a suon di vittorie

26 Settembre 2024

Il tecnico pescarese dell’Empoli sta ripulendo l’immagine macchiata da quel dopo partita di Lecce

Si era un po’ sporcato l’immagine al termine di quel Lecce-Verona del 10 marzo scorso, ma comunque l’esonero arrivò con i salentini in salvo, classifica alla mano. Adesso Roberto D’Aversa fa parlare di sè per l’ottimo avvio di campionato e per la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia a spese della capolista della serie A Torino, a cui ha inflitto la prima sconfitta alla guida dell’Empoli dei giovani. Il 49enne tecnico pescarese non è nuovo a buone partenze. Anche nella passata stagione, alla guida del Lecce, i primi mesi erano stati più che buoni. Lo stesso adesso, ad Empoli. Nove punti in cinque gare, gli stessi in classifica della Juventus a cui ha imposto lo 0-0 dopo aver battuto a domicilio la Roma di Dybala. Un riscatto mica da poco per l’ex centrocampista, dirigente e allenatore della Virtus Lanciano. Certo, quel pomeriggio al Via del Mare difficilmente lo dimenticherà. Già la sconfitta casalinga l’aveva mandato in bestia. Per di più contro il Verona dell’ex Marco Baroni, con cui ha lavorato a Lanciano. Poi, ci si è messo anche Henry: qualche equivoco, un atteggiamento ambiguo. E i nervi di Roberto D’Aversa sono saltati. Incredibilmente l'allenatore del Lecce si avvicina al giocatore belga e lo colpisce con una testata leggera, ma assolutamente inaccettabile. Henry cade a terra, si rialza e inizia a inseguire D'Aversa, facendogli anche un chiaro gesto con le mani, come a dire: «Hai paura ora eh?». Insomma, una scena da far west. Il tecnico si rende conto di averla combinata grossa. Si scusa sui social, ma monta il polverone mediatico e il Lecce il giorno dopo è costretto a esonerarlo, chiamando Gotti che, poi, festeggerà la salvezza. Il dirigente salentino Pantaleo Corvino dirà che è stata la decisione più sofferta della carriera. Seguiranno quattro turni di squalifica per D’Aversa, scontati in questo avvio di campionato. Che è servito a far capire che non è solo il tecnico della testata, ma anche il condottiero che prima ha salvato la Virtus Lanciano in B, poi ha portato il Parma dalla C alla serie A, salvandolo. E, soprattutto, ha valorizzato diversi giovani tra cui Dejan Kulusevski. Insomma, c’è la forma e il D’Aversa di Lecce-Verona ha sbagliato. E c’è la sostanza di un allenatore che ha qualità. E lo sta dimostrando a Empoli. «Questa prestazione mi gratifica. I giovani hanno buone potenzialità e possono ancora migliorare», ha detto dopo il successo di Torino che permetterà all’Empoli di sfidare la Fiorentina agli ottavi. Sta ripulendo la sua immagine il tecnico pescarese che però non è mai stato profeta in patria. Sì, perché in biancazzurro non è andato oltre una breve parentesi da calciatore in B. Nemmeno tanto fortunata. Amico del presidente del Pescara Daniele Sebastiani, amico di famiglia di Antonio Conte, sposato e padre di tre figli: la speranza è che cancelli definitivamente quel pomeriggio del 10 marzo a suon di risultati. In modo tale che tutti dimenticheranno quella testata.