De Bont beffa i velocisti  Ciccone oggi punta al bis  

Il belga va in fuga e s'impone in una volata a quattro. Carapaz resta in rosa

TREVISO. Nel “Giro delle fughe”, a Treviso arriva quella che sorprende tutti. Forse la prima vera “fuga bidone” e i velocisti sprecano l’ultima occasione rimasta. Festeggia invece Dries De Bont (Alpecin) che batte Edoardo Affini, Cort Nielsen e Gabburro e centra un successo prestigiosissimo al Giro d’Italia. Nessun problema per gli uomini di classifica (o quasi, chiedete a Lopez) con Carapaz che ha conservato la maglia rosa con 3 secondi di vantaggio su Hindley. Terzo sempre Mikel Landa mentre guadagna una posizione Vincenzo Nibali che sale al quarto posto per il ritiro a sorpresa di Joao Almeida. Il portoghese della Uae non si è presentato al via per la positività al Covid e ha lasciato la maglia bianca di miglior giovane sulle spalle di Juan Pedro Lopez. Per il giovane della Trek però una giornata non facile perché ha perso le ruote del gruppo e ha costretto la squadra ad un faticoso inseguimento costato 2’57” dai migliori.
Per Giulio Ciccone addirittura il ritardo è stato di 3’24” e all’arrivo il corridore teatino è apparso molto stanco dopo le fatiche dell’inseguimento. Se quella di ieri doveva essere una giornata di sostanziale riposo, le cose non sono andate come sperato in casa Trek. Santiago Buitrago, vincitore a Lavarone, si è avvicinato nella speciale classifica dei giovani a 5’11” e con l’abbuffata di montagne che ci sarà tra oggi e domani non c’è da stare allegri. Ma cosa è successo a Lopez? Dopo il Ca’ del Poggio il gruppo sotto la spinta delle squadre dei velocisti si è spezzato e lo spagnolo si è fatto sorprendere banalmente nelle ultime posizioni. Un inseguimento faticoso che potrebbe penalizzare anche la tappa di oggi di Giulio Ciccone perché le fatiche del lavoro extra si faranno sentire sulle montagne.
La tappa. Pronti via e come spesso successo in questo Giro va via la classica fuga di giornata. Sono in quattro ad alimentarla e che rammarico per la Drone Hopper di Spezialetti: nell’unico giorno che non sono presenti la fuga arriva e dentro c’è un corridore (Gabburro) dell’altro ds abruzzese Alessandro Donati. I quattro vanno via di comune accordo e dopo il Ca’ del Poggio si capisce che non sarà facile per il gruppo tornare sotto. Affini è un cronoman puro e le sue “trenate” permettono al quartetto di mantenere la velocità altissima mentre dietro Lopez perde contatto e la Trek deve spendere tante energie che potevano essere utili tra oggi e domani. I quattro assaggiano il traguardo al passaggio di Treviso con la campana che suona e quando la volata conta davvero è Dries De Bont a mettere la ruota avanti a Affini. Mastica amaro Alberto Dainese che ha regolato il gruppo dei migliori e che ha visto sfumare il bis di Reggio Emilia.
Le salite di oggi e domani. Oggi si partirà dal mare per arrivare al Santuario di Castelmonte, ma prima andrà scalato il durissimo Kolovrat, una salita di oltre 10 km con pendenze medie superiori al 9%. Sarà il punto chiave della tappa che si concluderà con un’ascesa di 8 km al 7% di pendenza media. Domani si scaleranno tre passi dolomitici che hanno fatto la storia del Giro. Il San Pellegrino, il Pordoi (che sarà la cima Coppi) e il temutissimo Passo Fedaia (ci sarà l’arrivo) dal versante di Malga Ciapela con lunghi tratti rettilinei con pendenze superiori al 10%. In quanti avranno ancora le forze per ammirare le bellezze della Marmolada?
Parola a Contador. Ci riproverà Giulio Ciccone? Alberto Contador, vincitore di due Giri e sempre amato dal pubblico italiano, non ha dubbi. «Ciccone ha due opportunità per provare a vincere ancora. Io credo che la tappa di oggi sia più adatta di quella di domani». Ma ci saranno da smaltire le fatiche extra e non previste del lungo inseguimento di ieri.
Enrico Giancarli