Delle Monache-Sorrentino, i gioielli biancazzurri 

Per l’esterno e il portiere buon debutto in prima squadra dopo la trafila nelle giovanili. Bene Veroli

PESCARA . Gioielli in vetrina. Alessandro Sorrentino, Davide Veroli e Marco Delle Monache, 53 anni in tre, due giorni fa hanno vissuto una serata indimenticabile in coppa Italia contro il Grosseto. Sorrentino, ha bagnato l’esordio in prima squadra e tra i professionisti senza subire gol e, addirittura, respingendo un calcio di rigore. Il portiere di Mozzagrogna, nato a Guardiagrele, ha mostrato grandi capacità tecniche e un atteggiamento da veterano.
Il Pescara lo prelevò dalla Renato Curi Angolana del presidente Sergio Spinelli e del patron Gabriele Bankowski, l’attuale vice presidente biancazzurro, quando giocava negli Allievi.
In realtà il Delfino lo monitorava da tempo, fin da quando il portiere militava nelle giovanili del Lanciano. Nelle ultime stagioni il 19enne che si ispira ad Alisson ha fatto passi da gigante, nel torneo scorso è stato tra i protagonisti della promozione in Primavera 1 dei baby di Gigi Iervese e quest’anno Gaetano Auteri lo ha promosso in prima squadra come vice di Raffaele Di Gennaro.
Veroli, 18 anni, scoperto dagli ex dirigenti delle giovanili Tonino Di Battista (ora al Bologna) e Giuseppe Geria, giocava trequartista nella Vigor Senigallia, invece a Pescara è diventato un “difensore di regia”, come vengono definiti oggi i centrali con i piedi buoni, capaci di impostare la manovra e abili nelle letture (per intenderci, tipo Leonardo Bonucci). Davide aveva già debuttato in Coppa con l’Olbia, mercoledì ha giocato titolare con il Grosseto e ha confermato le ottime referenze.
Nella ripresa, Auteri ha regalato una serata speciale anche al 16enne Marco Delle Monache, esterno-seconda punta dotato di tecnica raffinata. Angelo Londrillo, attuale responsabile delle giovanili, lo prese 8 anni fa dalla Caldora. I primi passi di Marco in biancazzurro nel 2014 a Pizzoferrato, durante il campus estivo che il Pescara organizza da quasi dieci anni. Estro e fantasia, Delle Monache ha qualità innate e i per lui i paragoni si sprecano: Sebastiani rivede in lui l’ex laziale Pasquale Foggia, Di Battista lo accosta all’ex juventino Fabrizio Micccoli, a Iervese ricorda Lorenzo Insigne. Meglio andarci piano. Ad accompagnare Marco al campo ci pensa da sempre il nonno materno, Bruno Di Stefano, il primo tifoso del talentino di Cappelle sul Tavo che sogna di giocare in serie A.
Per i tre gioielli la strada è lunga, serviranno sacrificio, costanza e un pizzico di fortuna, ma le qualità ci sono e le premesse sono incoraggianti.
Giovanni Tontodonati
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