L'AGGRESSIONE

Giocatori abruzzesi in fuga dagli ultras del Taranto

Il racconto di Di Nicola e Paolucci, 20enni di proprietà del Pescara, sotto choc dopo il raid dei tifosi pugliesi: "Ci inseguivano con i coltelli". La squadra costretta a rintanarsi negli spogliatoi

PESCARA. Una terribile esperienza per due ragazzi di proprietà del Pescara che sono in prestito al Taranto. Parliamo del 20enne terzino sinistro Daniel Di Nicola e del centrocampista Lorenzo Paolucci, classe 1996. Ci sono anche loro tra i giocatori del Taranto (società che milita nel campionato di Lega Pro girone C) aggrediti ieri con schiaffi, pugni e spintoni da circa trenta teppisti che si sono presentati al campo di allenamento tendendo un agguato alla squadra che occupa la quint’ultima posizione.

«È stata una bruttissima avventura», ha detto Daniel Di Nicola, «dopo aver visto quelle persone avvicinarsi con intenzioni bellicose siamo scappati chiudendoci all’interno dello spogliatoio. Abbiamo avuto tanta paura, ma per fortuna non siamo stati colpiti. Avevano mazze, coltelli e hanno lanciato verso di noi anche alcune bombe carta. Sono stati momenti concitati, però alla fine possiamo ritenerci fortunati. Sarebbe potuto accadere qualcosa di grave». La vile aggressione si è verificata al campo B dello stadio «Erasmo Iacovone» e i teppisti erano tutti incappucciati. «Non avrei mai pensato di poter assistere un fatto del genere. Per fortuna la Digos è arrivata dopo qualche minuto, anche se quelle persone si erano già dileguate».

Tra i calciatori rossoblù presi di mira più di tutti ci sarebbero Maurantonio, Stendardo e Altobello. Il Taranto ha subito diffuso una nota con la quale «condanna fermamente tale forma di violenza» ed «esprime la propria vicinanza e solidarietà a tutti gli atleti, all'allenatore Salvatore Ciullo, allo staff tecnico ed ai dirigenti presenti». E in serata la Lega Pro ha deciso di rinviare a data da destinarsi la partita Taranto-Paganese in programma domenica prossima alle 16,30, dopo i gravissimi fatti accaduti. «L'atto obbliga tutti a riflettere - si legge nel comunicato, «e, a tal fine, il presidente Gabriele Gravina porterà il tema nella riunione del Consiglio Federale di lunedì 27. E pensare che solo la scorsa domenica tutte le partite erano iniziate con 15 minuti di ritardo in segno di protesta contro la violenza dei giorni scorsi, quando i calciatori di Ancona, Catanzaro e Matera erano stati aggrediti. Daniel Di Nicola, avezzanese, è figlio di Davide, ex bomber di Rimini, L’Aquila e Teramo. Anche Lorenzo Paolucci, originario di Tollo, viene da una famiglia conosciutissima nel mondo del calcio. Suo fratello, Andrea, ex centrocampista del Pescara, gioca in serie B con il Cittadella e da qualche anno è diventato una bandiera della squadra veneta. Poi c’è Silvio Paolucci, lo zio di Lorenzo e Andrea, ex allenatore di Chieti, Como, Samb e Campobasso, che da calciatore tra le tante vestì la maglia del Taranto.