GODIAMOCELA MA SENZA ESAGERARE
di STEFANO TAMBURINI La giungla dei brutti pensieri sembrava ancor più perigliosa della vicina foresta amazzonica, nel lento e accaldato avvicinamento al debutto mondiale. Le insidie degli oscuri...
di STEFANO TAMBURINI
La giungla dei brutti pensieri sembrava ancor più perigliosa della vicina foresta amazzonica, nel lento e accaldato avvicinamento al debutto mondiale. Le insidie degli oscuri presagi sembravano sbarrar la strada a ogni tentativo di venirne fuori. La mente correva sempre lì, alle e possibili analogie con quell’infortunio di Gigi Buffon nella prima partita dell’infausto Mondiale sudafricano e quello di ieri, a ridosso del debutto amazzonico. Dopo aver avvolto e riavvolto il nastro dei ricordi e rivisto quel film dell’orrore calcistico lontano appena quattro anni, è quasi subito arrivata la ricerca di segnali nei primi momenti della sfida agli inglesi su un campo dipinto di verde, il colore della speranza a mascherare quello della terra bruciata. E alla fine, grazie ai gol di Claudio Marchisio e Mario Balotelli, tutti quei dubbi, quelle incertezze, sono finite dall’altra parte del campo. Adesso dentro una foresta amazzonica di disperazione ci sono finiti gli inglesi di zio Roy, con quel suo essere un po’ Stanlio e un po’ mister Flanaghan delle gag con Aldo, Giovanni & Giacomo. Adesso loro sì che sono al “dentro” o fuori, nella prossima sfida contro l’Uruguay non hanno alternative e, visto come è andata alla Celeste, sarà un derby della disperazione. Ma guai ad adagiarsi su questa soffice dolcezza della vittoria e del buon avvio. L’ho scritto ieri: comunque vada, a esser decisiva sarà la gestione del “dopo”. Ci sono momenti in cui non ci si può fermare a dire che la salita è quasi finita. Si può solo pedalare e dare tutto ed è su questo che il ct Cesare Prandelli dovrà insistere molto nei pochi giorni che ci separano dal prossimo incontro, quello di venerdì 20 a Recife contro il Costa Rica. Sulla carta doveva essere il più facile, ma la vittoria dei Ticos ha cambiato drasticamente lo scenario. Ci sarà dunque da lavorare sulla testa dei giocatori ancor più che sulle gambe. Perché rilassarsi, o cominciare a tracciare percorsi nel tabellone dagli ottavi in poi, sarebbe solo il modo migliore per cominciare a issare bandiera bianca sul pennone del ritiro di Mangaratiba. Godiamocela ma, per favore, per i clacson e le bandiere al
vento c’è ancora tempo.
@s__tamburini
©RIPRODUZIONE RISERVATA